Poter dare un quadro d'insieme di quella che fu la complessa vita di Federico II di Svevia Hohenstaufen,si impongono scelte severe.M.Schipa ,osserva giustamente, nella sua Cambridge Mediaeval Histoty:"Sarebbe troppo facile assommare tutte le sue gesta:dire come furono la sua tenacia, che pur non ebbe alcun successo, e il suo continuo appellarsi all'opinione pubblica come proclami e lettere , a minare il prestigio politico del Papato;come dalla scuola poetica della sua corte,di cui egli stesso fu un verseggiatore,ebbe inizio la fioritura della letteratura italiana;come con ciò che egli edificò in maniera tanto splendida furono gettati i fertili semi di una nuova era dell'arte;e ,come, quale erede del mondo bizantino e normanno,fu lui a dare origine all' "arte dello Stato".Ciò
non sarebbero che particolari in confronto alla creatività del suo spirito che portò ordine ovunque egli passasse, ispirando ed imponendo obbedienza .Il potere,che nel destino di molti grandi uomini si intravede solo attraverso spiragli,da lui emanava come una vera forza della natura.
Fra i vari sovrani a partire da Carlo Magno , a Napoleone, Federico II
non ha uguali.
Difficile dare una immagine chiara e nel contempo la più veritiera possibile dell'uomo in sé, delle influenza che modellarono il suo carattere ,dell'atmosfera magica nella quale visse e dell'influsso esercitato dalla sua straordinaria personalità e dalla presenza delle donne ,che ancora oggi affascinarono i suoi contemporanei come anche oggi i suoi posteri.