Grazie LadyLady, perdona se gli editori utlizzano il tuo scritto per considerazioni importanti che ci hai fatto venire indipendentemente alla mente.E' molto interessante a mio parere l'osservazione che a volte accadono fatti che appaiono simili e ci portano a pensare che ci sia una specie di influenza, ma a differenza dell'influenza reale che purtroppo e' contagiosa, i singoli fatti raramente lo sono e sono piuttosto un momento in cui si raccolgono in un determinato luogo persone che hanno qualcosa da condividere.
L'esempio del villaggio vacanze e' ben trovato, in un villaggio vacanze i turisti pagano e hanno diritto di chiedere agli animatori di farli divertire, altrimenti cambieranno villaggio.
Il nostro concerto ovviamente non e' un villaggio vacanze, non sono i turisti a pagare l'alloggio ma sono gli editori a pagare e a mettere a disposizione gratuitamente uno spazio in cui desiderano risvegliare la voglia delle persone che hanno poesie e racconti nel cassetto a condividerle con a disposizione anche dei forum diversi in cui possibilmente mantenere riflessioni o commenti con un tratto di scrittura che comunichi con gli altri. Anche questa e' una differenza tra concerto che e' una rivista e altri siti internet su cui gli interventi sono sovente discorsi a se' stessi e non agli altri e dunque scarsamente invitanti al dialogo.
Noi qui vogliamo che gli scritti, tutti gli scritti, contengano tracce che possano indurre tante altre persone a contribuire, non siamo un villaggio, nel villaggio comunque inteso le porte non sono aperte e gli abitanti parlano solo tra loro, qui vogliamo dimostrare che con la poesia e il racconto e' possibile utilizzare una lingua universale di comunicazione che sappia condividere l'animo, non che possa allontanarlo.
Dunque concerto di sogni e' una rivista letteraria messa a disposizione gratuitamente da persone che l'hanno pagata e che stabiliscono la linea editoriale. Ho letto con interesse sul sito di un grande giornalista italiano un suo rimprovero verso persone che volevano a tutti i costi che pubblicasse scritti che non erano accettabili dalla linea editoriale e poi, quando il giornalista avvisava che non sarebbero stati pubblicati, i loro autori lo accusavano di censura.
Il giornalista ha risposto che non riusciva a comprendere coloro che non solo abusavano di una proprieta' messa a disposizione gratuitamente secondo determinate regole, ma poi si permettevano anche di accusare di censura gli editori che non accettavano la violazione, insomma una visione di liberta' vista al contrario.
Come la rivista del giornalista le cui parole ho riportato, anche concerto non vuole essere altro di quello che e' e che e' chiaro per chiunque passi un poco di tempo a leggerne le varie aree.
Utilizzo questo messaggio nato da una riflessione di una nostra concertista per dire ufficialmente che chiunque non sia d'accordo con la linea editoriale di questa rivista privata e' pregato di non entrarci piu', purtroppo i redattori hanno passato l'ultima settimana a difendersi da persone che volevano imporre la loro volonta' su una proprieta' privata e hanno chiesto a queste persone di non mandare piu' i loro contributi sulla nostra rivista.
Su concerto si riuniscono le persone che hanno voglia di comunicare con il massimo rispetto, senza mai alludere o discutere, non e' un'influenza contagiosa, concerto e' il luogo, anzi l'idea, il punto di raccolta di persone che la condividono.
Piu' che una epidemia di influenza abbiamo notato una volonta' di alcune persone di non rispettare il desiderio di altre di passare un po' del tempo libero dal lavoro a costruire la loro passione, che e' quella di scrivere, racconti, poesie, recensioni. Questo non rispetto e' una violenza, per esempio io, tra gli altri, ho passato gli ultimi giorni a spiegare ad alcune persone l'ovvio comportamento che si deve tenere quando si comunica a mezzo di uno schermo, mi e' stato cioe' tolto il tempo che io desidero utilizzare unicamente per scrivere racconti.
Concerto non accettera' piu' tali violenze.
So che e' la prima volta che tali questioni vengono qui affrontate, ma contemporaneamente a noi altri importantissimi siti italiani si sono trovati ad affrontarle e lo hanno fatto pubblicamente invitando i pochi che non sono in grado di accettare l'ovvio ad allontanarsi.
Un saluto a tutti e che concerto sia con voi.
Roberto Mahlab