Dedicato a teE la storia comincia
Un anno fa…
Quando
Come quel calabrone
E quella farfalla
Che ho visto ieri
Ci nascondevamo
Dietro le cortine
Gialle rosse e verdi
Di quel prato
Letto vellutato.
Eri la mia preda.
Ed era solo un gioco.
Il tempo per noi
Ha avuto contorni
Indefiniti…
Come la statua
Di ghiaccio
Che ero davanti a te.
Ma la tua voce
Ha cominciato a
Accarezzarmi.
Vedi quel lago gelato?
Vedi le dita
Del sole
Che non riescono a spezzarlo.
Ma districano
Il suo manto.
Sciolgono i suoi nodi.
Lo rendono liscio…
Terso…
Nuovamente capace
Di donare
Dolce freschezza
Di nettare.
Ma sei ancora
Il solo
Ad agitarsi in quel lago
Tra scogli e alghe
Traditrici
Per giungere alla duna
Più morbida
E dorata.
Abbiamo tanto lottato.
Perché tu diventassi
Il sangue
Che scorre nelle mie vene.
Perché nel mio cuore
E nella mia mente
Nascesse un nuovo mondo
E la tua voce
In quel mondo
E’ albero
E’ luce
E’ mare
E’ terra
E’ fuoco.
Le tue parole
Le tue ore
Solo per me
Costruiscono gli scheletri
Di quell’immagine
Di noi
Che si specchia
E si nutre
Di ogni sorriso
Di ogni sguardo
Di ogni abbraccio.
Se potessi
Chiuderei
In uno scrigno
Tempestato
Delle lacrime
Che hai versato per me
Il guscio di una noce
Che contenga
La memoria
Di tutte le ore che
Mi hai ascoltato,
Lo scomparto
Segreto
Di una rosa
Che quando si schiude
Sussurri tutti
I consigli
Che mi hai donato,
Una goccia
Di acqua marina
In cui si specchi
In infinite sfumature
Ogni istante
Di noi.
E questo scrigno
Che batte
Ogni giorno
Nel mio petto
Diventerebbe parte
Anche della
Tua pelle.
Il gioco continua.
Ma noi
Non siamo più
Farfalla e calabrone.
Siamo la nebbia
Senza forma
E profumata
Verde
Che si libra
Tiepida
In quest’alba
Di primavera.