Oziosa Betelgeuse chiudi gli occhi
da stasera Vincent non conta più le stelle
oggi Vincent aspetta solo l’albaSiamo in pochi a camminare avvolti in fagotti ricuciti
senza più bisogno di favole per piangere
passi che affondano oltre le dune
verso oriente dove sorge una città
fatta di fiori d’odio e di pietà
C’era una casa di gesso bianco
in mezzo ad altro gesso bianco
c’era una terra grigia
in mezzo a niente
Proprietà custodita
difesa
con la voce di generazioni
Acqua utopia
Pace utopia
Vincent ed altri realtà
Oggi Vincent torna a cercare gesso bianco
e insieme le voci dell’infanzia
Oggi Vincent trova tracce di cingoli sporchi
righe nere su gesso bianco
Vincent ha solchi di vita sul volto
ha labbra rosa come noi
e il suo linguaggio lo capiamo
Vincent non ha mani
non ha corpo
ma noi lo tocchiamo e lo baciamo
Vincent non è più carne
è cuore, metallo fuso e fili
celati dentro al cuore
Troppi fratelli sono partiti di notte
le saccocce piene di terra
i cani ormai esausti
fedeli fino al confine
Pochi fratelli sono tornati all’alba
le mani piene di sangue
la sabbia del deserto
mescolata impastata ancora nel cuore
Ci hanno salutato con gli occhi
ci hanno chiesto perdono
e noi abbiamo pianto per loro
Oltre le dune c’è una città
Fatta di fiori d’odio e di pietà.