Grazia
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Inserito - 01/04/2003 : 19:43:41
Leggendo un libro di filosofia greca ho trovato un argomentoche mi ha colpita: l'Amore platonico. Tutti pensano che l'amore platonico sia un rapporto sentimentale che va al di fuori dell'attrazione fisica, ma i grandi filosofi non la pensavano così. Platone era convinto che l'amore avesse come fine ultimo la procreazione del "Bello" e per spiegarcelo ha scritto un capolavoro "Il Simposio" che detto alla buona significa "cena". A questa cena partecipavano diversi amici, quasi tutti filosofi, tra cui Socrate, il tema della serata è l'Amore, e ognuno ne dà una sua spiegazione. Fedro sosteneva che l'Amore è il più potente di tutti gli Dei e che colui che ama è sempre più felice di chi è amato perchè posseduto dal Dio. Aristofane invece diceva che in origine l'umanità comprendeva tre sessi: gli uomini, le donne e gli androgini che erano maschi e femmine nello stesso tempo, tutti questi individui però erano doppi rispetto a noi: avevano quattro gambe, quattro braccia, quattro occhi, ecc..... camminavano a quattro gambe come i ragni. Avevano un caratteraccio e una forza sovrumanae tanta superbia da sfidare gli Dei. Giove, in particolare, era indignato ma non voleva ucciderli e quindi decise di dividerli in due, dopo l'operazione, malgrado Apollo avesse cicatrizzato le ferite, gli uomini erano infelici: ciascuno di essi sentiva la mancanza dell'altra metà, insomma ognuno di loro voleva riunirsi con l'anima gemella, ed è appunto questa bramosia che si chiama Amore. Socrate invece sosteneva che l'Amore non era un Dio ma un demone,un qualcosa a metà strada tra un Dio e un mortale, e che non era nè bello, nè brutto, nè sapiente, nè ignorante. Raccontò che quando nacque Afrodite, gli Dei tennero un banchetto sull'Olimpo e tra gli invitati c'era Poro, il Dio degli espedienti. A questa festa arrivò Penia, la povertà, ma non fu fatta entrare perchè vestita male. Poro esagerò nel bere e sbronzo uscì all'aperto e crollò al suolo, al che Penia, vedendolo lì disteso, pensò di approfittarne per migliorare la propria sorte e dall'unione nacque l'Amore. Continuò dicendo che Amore non è bello, nè delicato, ma al contrario è duro, peregrino (come la madre) e anche risoluto, audace, cacciatore, coraggioso (come il padre), curioso, ricco di trappole. Riprendendo quello che ha detto Fedro, che Amore è chi ama, non chi è amato, solo chi è amato ha bisogno della bellezza, non chi s'innamora, e siccome il Bello si identifica con il Bene, chi vuole il Bello desidera anche il Bene, e potrà essere felice solo quando lo avrà trovato. Scopo dell'Amore è la procreazione del Bello. Concludendo disse che tutti gli uomini cercano l'immortalità lasciando qualcosa di sè, cominciando dalla bellezza del corpo per poi elevarsi un gradino alla volta, fino a raggiungere l'assoluto. In poche parole per Platone l'Amore è una specie di ascensore: Al primo piano c'è l'Amore fisico, al secondo quello spirituale, al terzo l'arte e poi via via, la giustizia, la scienza e la vera conoscenza fino ad arrivare al piano attico dove risiede il Bene. In conclusione ci si chiede perchè l'Amore è l'unione dell'Espediente e la Povertà? Forse perchè l'uomo, quando è povero, ha più bisogno dei suoi simili? O forse perchè l'arte di arrangiarsi e lo spirito di sopravvivenza gli consigliano d'instaurare col prossimo un rapporto d'Amore? D'altra parte i grandi Profeti hanno sempre stabilito un nesso tra Povertà e Amore. La ricchezza porta all'egoismo, infatti nelle città più ricche ed evolute sono diventati freddi e difficili i rapporti tra le persone.Grazy
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