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Sul mio leto distesa, serena, sola e silente
le mie mani la mia nuca leggermente sorregono;
languidi i miei occhi lentamente si chiudono
e in un altrove d'incanto si libra la mia mente.Improvvisa freschezza di rugiada sulla schiena sento;
da quel dolce torpore il mio sguardo piano si risveglia,
dall'alto come creatura alata una purpurea foglia
sulla mia gota lievemente il cullare del vento.
Dall'erba, piumaggio dell'umida terra, piano mi sollevo;
seduta in una verde distesa dipinta di rosa e di giallo,
accanto un ruscello gorgogliante di argento e di cristallo
dalla mia mano vellutati sorsi d'infinita purezza bevo.
Di là del fitto bosco all'ombra gentile di un ulivo sto,
nel tepore di seta di un ridente sole d'aprile avvolta,
nella bellezza del mito, fuori dal tempo, per un istante accolta
in questa terra fantastica che nessun'altro mai calpestò.
Nei profumi, nei colori, nei suoni della natura tu sei,
nell'estasi dei miei sensi e dei miei pensieri tu sei.