Ieri, ore 11.30 circa(di sera), mi sparavo una cassettina in vhs, in particolare "Casomai" con Fabio Volo che interpreta il ruolo di un art director diviso fra il lavoro e l'amore per la sua lei.
ma non è del film che voglio parlare. Quello che ho pensato mentre vedevo scorrere, sulla pellicola, alcuni degli spot che il protagonista aveva creato, è che sarei potuto diventare un ottimo creativo, o aslmeno, visto che non sono affatto bravo a disegnare né ad utilizzare strani programmi per PC, un discreto copy writer, uno di quelli cioè che inventano il claim, il messaggino finale della pubblicità. D'altronde sono lauretao in marketing e ho seguito dei corsi specifici concernenti le varie tecniche pubblicitarie, ma più che altro un lavoro così cretaivo non mi annoierebbe a morte(forse) come quello attuale.
Ma non divaghiamo...
In realtà, mentre andavo a letto, ho riflettuto sul fatto che troppo spesso mi sento in grado di fare cose che non ho mai concretamente e seriamente provato a fare (per cui potrei essere una schiappa totale, ad esempio) e che il mio ego a volte un pò pompato non mi rende affatto migliore. O forse tutti noi, intendo le persone normali e che sanno ancora sognare un pò, siamo convinti o almeno speranzosi di poter riuscire in un sacco di cose diverse?E se sìlo facciamo come forma di tutela (per pararci il posteriore insomma) o semplicemente per evadere dal tedioso quotidiano?
"Ecco", riflettevo ieri sera, "in effetti alcuni spot che passano in TV sono veramente bruttini...potrei fare certamente di meglio...".
ma questo sarebbe vero veramente(come direbbe il simpatico Mario Venuti?). Non lo so, perchè in realtà dipende dal target cui è rivolto lo spot medesimo, ed io rappresento solo uno(o al massimo un paio vista la mia lunaticità e mutevolezza) dei nuemrosissimi prtotipi dell'italiano medio.Mah, allora forse sono tutte azzeccate queste pubblictà, d'altronde avranno fatto delle indagini di mercato per sondarne il gradimento su un campione preseclto con cura...o forse no, anche perché spesso ste indagini costan più della pubblicità in sé.
Insomma, taglio corto e concludo dicendo che De gustibus...per cui a ognuno lo spot che vuole e che più si merita...comunque per me, l'unico ganzo ora come ora, è quello dell'indiano che modella la macchinaccia che possiede per farla assomigliare il più possibile alla vettura alla moda, europea, che vorrebbe guidare. E non facciamo pubblicità alla publlicità, niente nomi!
Concludo con una frase di Molière che concerne l'amore ma più che altro i pounti di vista(diversissimi, come quelli di chi guarda una pubblicità, un film, o di chi legge un libro, etcetera) degli innamorati:

"Ma gli innamorati, i veri innamorati inventano con gli occhi la loro verità"

Molière & Emiliano (che dicevamo del'ego un pò smisurato???eheheh)