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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Da dove mi verrà l'aiuto?
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Marcello Cicchese
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Inserito - 20/08/2003 :  12:55:32  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Marcello Cicchese Invia un Messaggio Privato a Marcello Cicchese
Da dove mi verrà l’aiuto?

Io alzo gli occhi ai monti...
Da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dall'Eterno
che ha fatto il cielo e la terra.
Egli non permetterà che il tuo piede vacilli;
colui che ti protegge non sonnecchierà.
Ecco, colui che protegge Israele
non sonnecchierà né dormirà.
L'Eterno è colui che ti protegge;
l'Eterno è la tua ombra;
Egli sta alla tua destra.
Di giorno il sole non ti colpirà,
né la luna di notte.
L'Eterno ti proteggerà da ogni male;
egli proteggerà l'anima tua.
L'Eterno proteggerà il tuo uscire e il tuo entrare
da ora in eterno. (Salmo 121)

Si va a Gerusalemme. Natanaele si appresta a lasciare la sua casa e il suo villaggio per unirsi alla carovana dei pellegrini che si recano alla santa città. No, non è un viaggio turistico, il loro. Non vanno visitare musei e ad ammirare opere d'arte. Gerusalemme è la città che l'Eterno ha scelto come dimora del suo nome, la città del gran Re, il luogo a cui bisogna salire ogni anno per adorare il Signore e invocare il suo nome nel suo tempio santo. Il viaggio di un ebreo a Gerusalemme ha un valore di parabola: il senso di tutta la sua vita è contenuto nel significato di quel viaggio.
Natanaele si è rallegrato quando gli hanno detto: "Andiamo alla casa dell'Eterno". Ma adesso, prima di partire, considera i pericoli del viaggio. Che non sia una gita turistica, lo sanno bene anche i nemici d’Israele. I pellegrini in cammino verso Gerusalemme proclamano, in modo tacito ma chiaro, la loro fede nel Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe, Colui che regna su tutti gli uomini e su tutti gli dèi. Ma questo, i nemici di Israele non vogliono sentirselo dire. Il loro odio per la stirpe d'Abraamo può trovare una favorevole occasione nella debolezza dei pellegrini che, affaticati dal lungo cammino e dalle durezze del clima, possono facilmente essere colpiti e dispersi. Si vedrà, allora, se è proprio vero che un Dio benevolo e potente protegge Israele.
Prima che Natanaele parta, la comunità si raduna intorno a lui. Non è un semplice saluto: è un atto di culto al Signore e di comunione con il fratello.
Natanaele sa di essere debole, e nella sua debolezza "alza gli occhi ai monti". Sui monti ci sono i santuari delle divinità straniere. Sui monti adorano e ai monti guardano coloro che da quelle divinità sperano di ottenere aiuto e protezione. Natanaele guarda quei monti e si domanda: "Da dove mi verrà l'aiuto?"
Nessuno risponde al posto suo. Nessuno si attenta a dare manate sulle spalle e a dire generiche parole di rassicurazione del tipo: "Coraggio, vedrai che andrà tutto bene!". E' Natanaele stesso a rispondere: "Il mio aiuto viene dall'Eterno, che ha fatto il cielo e la terra".
Non è una vaga espressione di ottimismo: è una confessione di fede. Che ci sia un Dio che protegge Israele, è un fatto: nessuna parola o azione d'uomo potrà mai modificarlo; ma per diventare realtà vissuta sulla terra, questo fatto ha bisogno di essere creduto e apertamente dichiarato. Natanaele confessa la sua fede, e si pone quindi sotto le ali di "Colui che protegge Israele".
Solo adesso i suoi fratelli possono farsi avanti e sostenerlo con le loro parole. Non si possono anticipare i tempi; non ci si può sostituire all'altro e avere fede al posto suo; non si può promettere l'aiuto dell'Eterno a chi non spera in Lui; non si possono dare parole di rassicurazione a chi cerca aiuto presso dèi stranieri.
Natanaele ha dichiarato davanti ai fratelli la sua fiducia nell'Eterno; i fratelli ricordano a Natanaele chi è Colui nel quale egli ha posto la sua fiducia. Poiché la fede è presente, essa può essere fortificata; poiché la speranza è viva, essa può essere ravvivata. A chi ha, sarà dato.
"Egli non permetterà che il tuo piede vacilli". Non temere dunque, Natanaele: il viaggio sarà lungo e faticoso, ma il tuo piede non cederà. Proseguirai il cammino e arriverai alla meta. Ti sentirai spesso debole e avvertirai un acuto bisogno di aiuto. E ti sembrerà, qualche volta, che l'aiuto tarda a venire, come se Colui in cui speri si fosse distratto, addormentato. No, non temere: "Colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà". Egli, che nella sua sovrana decisione d'amore ha scelto di proteggere Israele, proteggerà anche te, che sei del suo popolo. Ricorda la tua confessione di fede: tra tutte le divinità adorate sulle cime dei monti, tu hai scelto l'Eterno, che ha fatto il cielo e la terra. Ricorda dunque: "l'Eterno è colui che ti protegge", l'Eterno, non uno di quei tanti dèi che, non avendo fatto il cielo e la terra, “spariranno di sotto il cielo e di sulla terra”.
Anche se non dubiterai di Lui, ti sembrerà qualche volta che Dio se ne sta lontano, mentre vorresti saperlo e sentirlo più vicino. Non temere: "L’Eterno è la tua ombra”; e come la tua ombra, non si allontana mai da te. Egli è lì, “alla tua destra”: sappilo riconoscere.
Il sole, con i suoi raggi infocati, non ti arrecherà danno; e neppure la luna, con i suoi influssi dannosi. Né il sole, né la luna, né ogni altra creatura possono sottrarsi al dominio di Colui che ha fatto il cielo e la terra, sotto le cui ali tu hai trovato protezione.
Non temere dunque: "l'Eterno ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà l'anima tua".
Sì, ti proteggerà da ogni male. Ma tu imparerai durante il viaggio che cos'è vero bene e vero male. E capirai di essere protetto non da ciò che tu consideri male, ma da ciò che l’Eterno considera male. Egli proteggerà l'anima tua, cioè la tua vita, la tua vera vita, quella che Egli ha pensato per te prima ancora che venissi al mondo, non quella che tu hai in mente e stai tentando affannosamente di costruire e difendere.
Ti proteggerà “nel tuo uscire e nel tuo entrare”, in ogni tua impresa, dall’inizio alla fine, in ogni aspetto del tuo multiforme vivere su questa terra. E non lo farà solo per un limitato periodo di tempo, quello che forse interessa te in questo momento: Egli ti proteggerà "da ora in eterno", nei bisogni che riconosci e avverti perché riguardano l'oggi, e in quelli che forse non riconosci e non avverti perché riguardano l'eternità.
Non temere, Natanaele:

"L'Eterno è Colui che ti protegge".


Marcello Cicchese

   
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