alice
Esploratore
Italy
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Inserito - 30/08/2003 : 00:20:24
C’era una volta una bambola esposta nella vetrina di un piccolo negozio, era molto graziosa l’artigiano che le aveva dato vita le aveva donato dei bellissimi capelli: lunghi e biondi come un raggio di sole; la sua bocca piccola e rossa sembrava sempre che stesse per aprirsi e pronunciare dolcissime parole, dolci come il suo sguardo, quei bellissimi occhi color nocciola non sembravano vuoti, guardandoli intensamente sembrava quasi di poter entrare nei suoi pensieri. Tuttavia la piccola bambola era triste... era sola. Ogni giorno da dietro il vetro del negozio osservava la gente frenetica passare davanti a se, tutti la ignoravano nonostante fosse la più bella bambola della città e questo la rendeva ancora di più triste. Non aveva amici né sapeva cosa fosse l’amicizia il mondo le sembrava vuoto e cupo… la sua vita scorreva lenta e monotona rinchiusa come una prigioniera in quel piccolo vuoto negozio di periferia, avrebbe voluto essere libera e volare nel cielo come una farfalla, ma aveva paura, non conosceva cosa ci fosse di là di quella piccola, vecchia polverosa vetrina del negozio e… così i giorni passavano con inesorabile lentezza, nel profondo del suo cuore la bambola soffriva e non c’era persona al mondo che avrebbe potuto consolarla, ogni sera prima della chiusura del negozio l’artigiano la riponeva in un baule ti legno e ferro battuto addobbato come una piccola camera da letto, la sistemava sul lettino e le rimboccava le coperte dopo averle posato il capo sul piccolo cuscino di bambagia, e con la voce quasi roca di un uomo anziano e provato dal lavoro le diceva: “ Buonanotte principessa ” La bambola dopo aver sentito quelle parole scoppiava sempre in lacrime era molto affezionata all’artigiano e sapeva d’essere molto importante per lui. Era una mattinata qualunque quando una bambina entrò nel negozio, iniziò ad osservare tutti gli oggetti e rimase molto colpita dalla bellezza della bambola, la fissò con i suoi occhi azzurri per molto tempo, poi si voltò verso l’artigiano e con un sorriso disse: “Quanto costa? ” Il vecchio rimase pensieroso poi ricambiando il sorriso disse: “ Bella bambina prendila pure, te la regalo, ma promettimi che qualche volta la porterai a trovarmi, le sono molto affezionato” Gli occhi azzurri della bimba s’illuminarono di gioia e disse: “Promesso” Poi abbracciò la bambola, uscì dal negozio e correndo si avviò verso casa, l’artigiano rimase solo a guardare la vetrina ormai vuota poi andò nello sgabuzzino a prendere del legno prese gli strumenti e si mise al lavoro. La bambina giunse a casa posò la bambola di legno sul letto e chiamò la mamma per mostrargliela, la bambola era finalmente felice e si convinse che il mondo era fantastico e che grazie a quella bambina non si sarebbe mai più sentita sola e decise di rimanere per sempre in compagnia della bimba. Ormai era sera e l’artigiano era ancora al suo negozio, stava lavorando da ore e ormai aveva terminato il suo lavoro: un bambolotto, lo pose nel baule di legno e ferro battuto sul posto che era sempre stato occupato dalla bambola, poi chiuse il negozio, il bambolotto aprì gli occhi si tirò su dal letto osservò il baule e sentì il profumo dei capelli della bambola, sorrise e si coricò cercando di immaginare la bellezza della bambola. Il giorno dopo l’artigiano prese il bambolotto e lo pose in vetrina, un caldo raggio di sole illuminò il bambolotto facendo splendere i biondi capelli dorati evidenziando i lineamenti del viso, gli azzurri occhi, la bocca piccola e la carnagione chiara, quello stesso giorno la bambina prese la bambola e si recò al negozio, la bambola vide in vetrina il bambolotto e sentendosi da lui osservata arrossì, l’artigiano ringraziò la bambina per aver mantenuto la promessa, e soddisfatto chiese: “ Hai visto il bambolotto in vetrina? L’ho fatto per te prendilo farà compagnia alla bambola” La bambina sorrise e il suo volto s’illuminò, prese il bambolotto e disse: “Grazie mille signore non sò come ringraziarla” La bambina tornò a casa e pose il bambolotto e la bambola sul suo letto, usci dalla stanza chiudendo la porta, i due si guardarono arrossendo, poi si presero per mano e nel silenzio della stanza s’udiva solo il palpitare dei loro cuori ormai vicini da essere una cosa sola. La bambina non dimenticò mai la gentilezza del vecchio artigiano e dal quel giorno andò a trovarlo molto spesso, la bambola s’innamorò del bambolotto e il vuoto del suo cuore fu colmato. FINE alice
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