Il disastro

11/09/2001 New York City, ore 8.30 a.m.

"New York si è svegliata già da qualche ora ed ha cominciato ad attivarsi. La grande mela, di solito, è viva, pimpante. Ma oggi forse si sente un po’ stanca, avverte una strana pesantezza alle gambe, si rende conto di essere oltremodo spossata, come se un abbassamento di pressione la rendesse fiacca, quasi dolorante. E’ una bellissima donna, New York, forse la più affascinante del mondo, sicuramente la più corteggiata. Non è più giovanissima, è una signora ormai, ma che signora. Racchiude in sé tutte le doti tipiche della donna per cui si può impazzire, quella che ti ammalia, ti ipnotizza, e rischia, una volta che l’hai conosciuta, di non farti più tornare indietro, di renderti impossibile il contatto con altre donne.
Qualcuno suole dire che chi, nella vita, non vede almeno una volta New York, non ha vissuto.
Forse è proprio vero, forse è necessario avere la possibilità di incontrarla, New York, e di ammirarla in tutto il suo fascino.
Ma da oggi la bella signora è orrendamente mutilata, è stata stuprata, seviziata in un momento assolutamente impensabile, quando il sole era già abbastanza alto in cielo.
Proprio da quel cielo, alle 9.03 esatte, ora locale, arrivava l’attacco folle, quell’ignobile colpo basso. Due aerei di linea americani, dirottati da terroristi scellerati e pronti a morire insieme all’intero equipaggio, si abbattevano, in rapida successione, a distanza di 18 minuti uno dall’altro, sulle torri gemelle facendole crollare come castelli di sabbia, provocandone l’implosione seguita dal formarsi di una nube scura, piena di detriti, che sembrava simboleggiare con la sua tetra sembianza la tragedia che si era appena abbattuta sul mondo. Quella donna, meravigliosa nell’aspetto e nell’animo anche e soprattutto perché derivante dal folle amoreggiare di persone di nazionalità e di cultura profondamente diverse, è stata colpita durissimamente, ha rischiato addirittura di morire. E’ in prognosi riservata in questo momento, ma non è entrata in coma; anzi, nonostante lo scempio subito, prova a rialzarsi fieramente e si chiede il perché di questo attacco assurdo, perpetrato ai danni di una signora a volte eccessiva, spesso troppo piena di sé, con una mamma, l’America, troppe volte insolente e spietata, ma una New York fondamentalmente democratica, amante del cosmopolitismo.
La tragedia che ha colpito l’America mostrandone un’inaspettabile debolezza, l’efferatezza degli eccidi compiuti a New york e a Washington, precisamente alle Twin towers di Manhattan ed al Pentagono, hanno scosso profondamente gli animi di persone di tutte le nazionalità, di qualsiasi cultura, di ogni religione e pensiero politico.
Erano ormai le 20.00 a New york ed i soccorritori continuavano incessantemente a muoversi fra le macerie, con la speranza di trovare qualche persona viva sotto quell’ammasso di detriti.
Nel frattempo, sull’isola, ancora ignara dell’accaduto, cominciò ad essere notte fonda. Da una settimana, ormai, la tempesta, lentamente ma in modo incessante, con una veemenza esponenzialmente crescente di giorno in giorno, si era abbattuta su tutto e su tutti...(Continua)"