Franco Parenti, attore di provenienza del Piccolo Teatro di Milano,trasformò un vecchio cinema a pochi metri dalla circonvallazione, in teatro.

Fu nel 1973, primo dei cinema, oramai senza pubblico, ad essere reciclati in teatri, Auditorium o banche.

Vidi l'attore con Dario Fo e Giustino Durano, attori che facevano teatro di ricerca, con nuove regie e nuovi linguaggi ottenendo risultati strepitosi.

Nel 1989 , alla scomparsa di FrancoParenti, Giorgio Strehler scrisse per "Corriere della Sera,tra l'altro:

"Siamo nati al teatro insieme, alle soglie della seconda guerra mondiale... I miei primi spettacoli ci hanno visti vicini... I misteriosi destini del teatro ci hanno riuniti quasi alla fine, in uno spettacolo di Eduardo De Filippo che, per qualche verso, fu suo maestro. Proprio là, dirigendolo e ascoltandolo nel buio della platea per settimane e settimane, più chiara che mai mi apparve la sua unicità".

E Carlo Camerana, intervenendo a pochi giorni dalla morte di Strehler, alcuni mesi dopo le celebrazioni del Cinquantenario del Piccolo Teatro, di cui era presidente, affermava:
"Oggi si fanno le celebrazioni di un 25°. L'origine è quasi la stessa perché Franco Parenti stava al Piccolo Teatro; Franco ha lavorato con Giorgio Strehler. Di Giorgio, come di Franco, noi ora abbiamo un ricordo. E abbiamo un ricordo bellissimo. Franco ha insegnato a tanti di noi a fare le cose bene, a farle con semplicità, ma con grande serietà. E credo che questo sia qualcosa che Franco ha insegnato a Giorgio e questo a me piace. Spero che piaccia anche a voi".

Questa fratellanza d'arte ha toccato il suo culmine al Pier Lombardo nei giorni dell'Orestea quando improvvisamente, alla vigilia del debutto, Parenti s'infortunò e venne evitato il blocco dello spettacolo grazie all'intervento di Strehler che per alcuni giorni lo sostituì, leggendo la sua parte.

Ricordo ancora la vecchia struttura, le sedie di legno che ti spaccano la schiena in due...le pareti nude del cinema....

La cooperazione con Giovanni Testori ha sconvolto il panorama del teatro italiano e ha dato un imprinting a questo teatro.

Di un evento che tanto ha fatto scrivere e dire sia sul versante letterario che su quello scenico a noi piace sottolineare l'aspetto di laboratorio teatrale in cui è nato......

Le storie personali di Testori e Parenti, allora, non lasciavano prevedere la possibilità di un incontro se non ci si fosse messa d'impegno Andrée Shammah, che conosceva entrambi per vie diverse e che si convinse che (ideale teatrale di Testori, allora teorizzato nel suo saggio Il ventre del teatro, potesse incarnarsi nell'arte di Franco Parenti.

L' incontro non fu solo la scoperta di un linguaggio ("una parlata infralombarda, tra natura e cultura, tra dialetto e lingua" l'ha definito Giancarlo Vigorelli) ma il confronto serrato su una prassi teatrale.

Soprattutto nei processi creativi (scrittura + prove) dell' Ambletodel Macbetto i reciproci apporti così come i rifiuti, gli strappi in un senso o nell'altro, le reciproche concessione ed impuntature (fino ad autentici scontri) hanno determinato un risultato distante dal punto di partenza, ma sempre molto più in alto. Fino ad arrivare all'Edipus in cui il lavoro di approfondimento ha fatto scomparire gli altri personaggi: la compagnia di guitti, passati attraverso tutte le più umili funzioni necessarie alla rappresentazione, non esiste più.

Altre notizie interessanti sul teatro che ha segnato una tappa importante nella cultura, sulla partcipazione di Gianrico Tedeschi, Piero Mazzarella,che tre anni fa ha dato l'addio ufficiale al teatro, e che vedremo mattatore nel Tecoppa al Teatro Ciak, in questi giorni, con la produzione del Franco Parenti.

Il teatro si sta rinnovando , con il progetto di una cittadella dello spettacolo, con tre sale e un foyer operativo, in cui si tengono letture, anteprime di spettacoli, cene...

E.F.

Per anni ha avuto la sua compagnia teatrale imperniata sul teatro dialettale.
Prima al teatrino presso la chiesina diS. Calimero , poi , sfrattato, nel teatro di via Oglio, recitando con i testi di Silveri, tra il pianto e il sorriso, ricchi di umanità.

E' in programma in questi giorni "Tecoppa" da Edoardo Ferravilla, geniale autore milanese del tardo ottocento, che inventò ed interpretò con comicità irresistibile una serie di commedie con protagonista Tecoppa, un piccolo delinquente, ex fabbro ferraio, poi brumista, ma sempre ladro.

In questi ultimi anni una delle commedie, "I fortunn del Tecoppa" è stata realizzata in versione musicale, più operetta che musical, con l'aggiunta di un certo numero di brani gradevolissimi del maestro Pinotti e del poeta Luigi Carcano.Spasso assicurato.

Mazzarella invece ci propone una galleria di eventi legati al personaggio che aveva già portato in scena più volte.

Mazzarella tre anni fa aveva già salutato il suo affezionato pubblico. Lo ringraziamo a maggior motivo di essere ancora qui tra noi malgrado gli ottanta già superati.
E. F.

Una tela di sacco è il sipario del Salone Pier Lombardo, dove Franco Parenti presenta l'Ambleto di Giovanni Testori con la regia di Andrée Ruth Shammah.
E' il 16 gennaio 1973, un teatro sta nascendo "all'insegna di un'orgogliosa, totale indigenza e solitudine".

In questa foto il Telone Blu e Franco Parenti nell'Ambleto

da "la cittadella dello spettacolo"
E.F.