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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Michele, l'Arcangelo
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leda cossu
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MICHELE, L'ARCANGELO

San Michele aveva un gallo.
E’ un film dei fratelli Taviani del ’71, ritrasmesso anni dopo in TV. Ne avevo visto alcuni spezzoni, anni fa. Un partigiano in prigione cammina su e giù ripetendosi frammenti del suo vissuto ed anche questa filastrocca per rimanere ancorato a se stesso, per non perdersi. Ricordo solo questo del film. Un prigioniero che vuole restare se stesso. Mi torna l’immagine ora, con forza.
San Michele aveva un gallo, bianco rosso verde giallo e per addomesticarlo diceva tre parole….San Michele aveva un gallo…..e per addomesticarlo… Lo ripeto a me stessa in uno stanzone di 10 letti la notte che nasce mio figlio in ospedale. C’è buio in me e la notte è lunga. L’effetto dell’anestesia è insopportabile. Fra scomodi “aghi e fili” mi aggrappo alla vita che percepisco intorno al letto: le chiacchere delle ricoverate, il vocio notturno delle infermiere. Dalla cucinetta di fronte alla stanza esce un buon odore di sugo, forse una pastasciutta, una ricorrenza.
Mia sorella vicino a me si alza bruscamente: Adesso le faccio smettere. Ma no, questi rumori mi fanno sentire in una piazza, una sagra di paese, sento uno spirito di festa che mi lega alla vita. L’immagine di stradine al sole e le persone che si muovono piano fra una bancarella e l’altra illuminano questa notte.
La mia vita bussa al Cielo e chiede un intervento autorevole. Mi viene in mente Michele, l’Arcangelo. Quello della filastrocca, mi aggrappo al ritmo: San Michele…
La bilancia e la spada. San Michele che promuove il lavoro su se stessi, veglia l’io debole, le coscienze dormienti, sostiene quelle che sono in cammino ed è a guardia dell’ultimo confine fra luce e tenebre. Ma questa è una consapevolezza di anni successivi.
Il tempo scorre lento…devo addomesticare il gallo che mi ruba la vita….San Michele aveva un gallo bianco rosso verde giallo…
San Michele mi traghetta dalla notte alle luci dell’alba….

Ad un Arcangelo non viene spontaneo di tirarlo per la veste tutti i giorni, ma ci sono eventi eccezionali.
Stanno operando mio figlio, un lungo sonno da farmaci, un esito incerto. Per quasi 6 ore gli sono intensamente vicino nelle stanze accanto, lo rassicuro, lo incoraggio dentro di me, gli faccio camminare al fianco Michele, l’Arcangelo. Mio marito non prega, ma lo sento in sintonia. Al bambino ovviamente non ho detto nulla, ha solo 6 anni.
Al risveglio mi racconta un sogno. E’ calmo, un po’ stupito, è un sogno importante, sono le prime parole che mi dice con la voce ancora impastata.
Mamma, ho fatto un sogno. Ero vestito di viola, con la giacca e andavo verso una parete nera. Ma non avevo paura sai. Camminavo dritto. Dietro a me c’era un grande Angelo con le ali spiegate. Ma non era uno normale, era grandissimo e mi proteggeva. E’ stato vicino a me per tutta la strada.
Il 29 settembre ricorre San Michele. Ho voglia di capire meglio queste pagine di vissuto, chi sono Michele, il gallo, la filastrocca…Supero la diffidenza per internet, i libri in casa non mi bastano.
Scopro oggi che i fratelli Taviani per il film si sono ispirati alla novella “Il divino e l’umano” (1903-05) di Lev Tolstoj (1828-1910).
Ho la raccolta dei racconti, lo trovo. Parla di persone in prigione nella Russia del 1870. Per tutte il proprio io è la cosa più preziosa, significa la vita.
A Svetlogùb hanno appena letto la condanna a morte….. “Sentiva in se stesso una tale forza vitale, che non poteva immaginarsi la morte: non riusciva a connettere la coscienza che egli aveva del proprio “io” con la morte, con l’assenza dell’”io”.
Mezenetskij dovrà restare in prigione isolato per sempre, ma pensa che prima o poi potrebbe cambiare qualcosa, tornare libero. Riflette che per restare vivo, forte, sano e riprendere a lavorare dovrà organizzarsi un regime di vita per raggiungere il suo scopo: decide di andare a letto alle 9 di sera, alzarsi alle 5 anche se non ha dormito. Lavarsi, fare ginnastica, uscire…Pietroburgo da vedere, persone da visitare, discussioni da fare, riunioni da organizzare. Nel suo immaginario torna a casa, studia storia, matematica, di domenica letteratura…..
Vive così per sette anni, qualche volta trasgredendo il regime che lui stesso ha deciso. Guidando la sua immaginazione si era liberato dalle allucinazioni involontarie. Quando finisce il periodo di reclusione e viene deportato, Mezenetskij ha un aspetto florido, sano ed è nel pieno possesso delle sue facoltà mentali.
Un ritmo sano di vita lo salva

Potenza dei ritmi. I ritmi nutrono le forze vitali dell’uomo. Ci legano ai cicli naturali: alle piante col loro bisogno di luce-buio, acqua, calore, nutrimento, alle stagioni, al movimento degli astri, alla luna che regola le maree, la nascita, il ciclo ormonale femminile, il tempo delle semine, il taglio dei capelli….
Con le filastrocche sperimentiamo il ritmo e sono non a caso ritmici i primi racconti per i bimbi piccoli la cui salute e crescita è legata al ritmo dei cicli sonno-veglia, dei pasti, del movimento…..
Il gallo simboleggia i cicli vitali. Canta all’alba e annuncia la rinascita del giorno. Socrate dice che traghetta la notte al giorno. In molte campagne simboleggia il raccolto dei cereali, fondamentali per la nostra vita, è lo “Spirito del grano”. Per i francesi è il simbolo della vigilanza, della combattività, del coraggio. Anche della litigiosità e dell’unicità, è da solo nel pollaio…E’ l’animale in noi da addomesticare.
E San Michele, l’Arcangelo, vive nella storia dei popoli, delle religioni, nei nomi delle chiese. Quando la mente vacilla, l’io è debole, rischiamo di superare confini che non vorremmo, è presente. Col coraggio e l’autorevolezza delle sue grandi ali. Pesa quello che per noi è giusto e ci aiuta a difenderlo.
Ci sono percorsi di conoscenza che nascono da libri, pensieri ed altri che nascono dall’impulso alla vita, diventano esperienze e i significati si traducono solo nel tempo, se si rimane in cammino….


Leda

   
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