Chimera.

Prima di tutto un caldo benvenuto ai nuovi abinontanti dell'isola del rispetto.

Stasera e' il capodanno ebraico, tra poco andro' a mangiare a quattro palmenti alla cena organizzata per tutta la famiglia da mia sorella. La tradizione dice che ogni essere umano e' un mondo, dice che quando si salva un essere umano, si salva un mondo, il mondo che esso contiene, vede, vive, sente. Il mondo e' composto dalle sensazioni di tutte le persone, altrimenti non esiste, o meglio, esisterebbe anche, ma nessuno lo sentirebbe, lo vedrebbe, lo vivrebbe e la vita e il mondo sarebbero su piani diversi, nessuno narrerebbe il mondo e il mondo non sopporterebbe nessuno.

Allora cambia tutto, ad ogni nostra azione, cambia il mondo, accade qualche cosa di diverso anche con il solo atto di scrivere, perche' il mondo si descrive, il mondo che esiste dentro di noi e dunque quello fuori di noi.

Se io scrivo, io vivo. Se scrivo apprendo a comunicare nella realta', apprendo a comprendere perche', se scrivo, leggo, gli altri leggono me e io leggo gli altri, divento parte, cresco, il mio animo si forma scrivendo perche' quando mi accorgo che le parole riescono a spiegarlo, ecco che anche io ho appreso a spiegarmi e parte una strada inarrestabile, la curiosita' verso di me e verso gli altri.

I libri, i racconti, le poesie. Leggiamo qualche testo che ci piace, io mi chiedo :"ma come sara' chi lo ha scritto, come e' la sua vita, come ha potuto descrivere, far riconoscere nelle sue parole altri animi oppure trascinare nella fantasia altri animi, farmi riflettere o divertire?". Ecco, uno scritto mi ha cambiato, mi incuriosisce, sulle parole, sulla persona, nello scritto ci sono gli attori, nella penna c'e' il regista.
Ogni singolo scritto cambia il mondo perche' cambia l'animo delle persone che lo abitano, di chi lo scrive, di chi lo legge.

Qualche cosa in comune. E' facile dialogare quando si ha qualche cosa in comune, e' facile anche tra sconosciuti, e' una leva, una chiave della curiosita'.
Certo e' vero che possiamo ascoltare persone dialogare anche solo su cio' che non hanno in comune e poi rimanere separate. Ma dialogare su cio' che si ha in comune invece costruisce e unisce, perche' e' importante cio' che si ha in comune. Non significa nulla di straordinario, significa solo che anche se usciamo per la strada un pomeriggio sapendo di avere qualche cosa in comune con le persone che pure stanno camminando per quella strada, la sensazione e' piacevole. Piu' sono queste persone, piu' l'ambiente e' piacevole.

Pensate, ogni persona a cui riusciamo a far tirare fuori uno scritto dal cassetto, una persona in piu' con la quale abbiamo in comune qualche cosa. Un nostro scritto e' un mattoncino che apparentemente non cambia nulla ma sul quale si appoggiano altri mattoncini, altri scritti che vedono la luce perche' hanno visto il nostro.

Allora cambia, eccome se il mondo cambia, si' che qualche cosa di diverso accade al mondo, a noi, a tutti.

Tanti cari auguri, Shana' Tova', buon anno.

Roberto

A Chimera che riprende a scrivere e a Lola che condivide questa esperienza di dialogo su Concerto un caro saluto

Un bacio

un bacio Pam!

Ciao
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