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 Parigi : concerto per Zaka
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Pamela Lawi
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Inserito - 30/09/2003 :  16:24:23  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Pamela Lawi  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Pamela Lawi
Il 14 Settembre allo Zenith di Parigi si è svolto un evento molto
importante e alquanto inconsueto. Due dei più grandi artisti israeliani del momento, Shlomi Shabat e Lior Narkis, si sono esibiti davanti a circa 6000 persone in favore dell'associazione israeliana "Zaka". Questa associazione umanitaria, esistente in Israele da ormai 5 anni, è formata da circa settecento israeliani non salariati che si occupano di intervenire e portare i primi soccorsi nei luoghi degli attentati kamikaze. Ma non è tutto : a loro spetta il triste e macabro compito di ricomporre le parti dei corpi straziati delle vittime del terrorismo per poterne dare una degna sepoltura come prescrive la tradizione ebraica.

Questo concerto ha voluto dare una speranza di cambiamento e di pace con lo scopo di raccogliere fondi per un paese cui ci sentiamo tutti profondamente legati e la cui situazione sta diventando sempre più difficile.

I media della comunità ebraica parigina si son dati molto da fare nel
pubblicizzare un evento cosi' tanto importante, in modo particolare le radio ebraiche, i giornali e soprattutto siti web giovanili come Feujworld e Feujcity.

Il pubblico ha colto perfettamente il messaggio.

Alle ore 20:00 la sala era gremita di gente. Persone di tutte le età, famiglie intere, gruppi di amici, tutti tra una chiacchera e l'altra a cercare i propri posti, un'atmosfera alquanto strana per chi come me non è abituata a trovarsi circondata da 6000 ebrei pronti a sostenere la loro identità.

Si sono svolti parecchi discorsi riguardo alla situazione
israelo-palestinese, di ringraziamento con vari ospiti e accenni riguardo alla difficile situazione degli ebrei in Francia, ma la parte più toccante è stata quando un membro di Zaka ha preso la parola. Questo giovane francofono è riuscito a commuovere tutta la sala spiegandoci quanto sia difficile dover vedere scene cosi orribili e disumane, quanto sia duro e sconvolgente prendere in pochi secondi la decisione giusta su quale vittima soccorrere per prima. Come si fa a dormire la notte con le incertezze, i rimorsi e il pensiero di non aver potuto far abbastanza. Come si fa a incrociare gli occhi di un bambino che implora aiuto e non fermarsi poiché
si sa che ormai questo non ha speranze di sopravvivere e la vittima vicina sì. Non ci si può abituare a vedere scene di questo tipo: famiglie distrutte, padri di famiglia che seppelliscono moglie e figli o genitori che si vedono strappati i propri figli solo perché si trovavano nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Questo sono solo poche delle cose citate nel discorso.

Quando solo si ascoltano parole del genere hai freddo dentro e vorresti per un momento diventar sordo per non dover sentire ma a quel punto troveresti degli occhi che han già visto troppo e che non riescono a trattenere le lacrime.

Terminato il discorso, dopo un momento triste, uno felice con l'inizio
dello spettacolo di Lior Narkis.

Questo giovane talento israeliano ha infuocato gli animi del pubblico con le sue più famose canzoni "ZeMe Halev" e "Doctor" e non poteva mancare la canzone presentata all'Eurofestival "Milim La Hava". Alla fine il successo "LeKol Ehad", ascoltando la quale 6000 persone con accendini in una mano e bandiere di Israele, si sono alzate a intonare il duetto di Shlomi Shabbat e Lior Narkis. Dal palco, Patrick Bruel, uno dei cantanti più noti dell'ultimo decennio, con parole in mano si aggiunge al duo.

Dopo una breve pausa, Shlomi Shabat intrattiene per un'ora e mezza il
pubblico ancora affiatato e pronto a cantare i suoi successi come "Margarita", con il suo rinomato stile da latin lover orientale.

E' stata un esperienza indimenticabile, è raro trovarsi in un atmosfera così unita e coinvolgente.

Pamela Lawi




   
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