Ma il mio profilo dice “bienvenu aux francais”, benvenuti francesi. Eh si, il mio sogno di sempre, conoscere un francese, possibilmente intellettuale di sinistra, fascino alla Yves Montand. Ho chattato con un ragazzo, caruccio, sembrava Claudio baglioni, e un professore,ma adesso….
Apro il messaggio e il mio cuore, il fegato, lo stomaco..tutto si rovescia dicendo…è lui!!!!!
Agè, decisamente cinquantenne, sorrisetto “malin”, camicia da miglior pittore francese di Montmartre, un borsalino di 3 quarti…
Gli chiedo perché del cappello, lui in tutta risposta se lo toglie in un inchino burlesco “serve per dare il benvenuto con un inchino alla bellezza mediterranea”.
Da subito si rivela inafferrabile, è a casa dopo aver finito un documentario, è un regista di documentari e servizi free lance per alcuni telegiornali, mi racconta dei suoi 2 anni in Cina, del libro nel cassetto ( di cui ovviamente leggo stregata alcune pagine ), chattiamo ore intere al mattino… sono convinta che ogni donna dovrebbe sentirsi dire dalla sua voce profonda e sensuale “ que tu es belle”, e ovviamente decido: a settembre sarà a Parigi per un week-end.
Ho tutta l’estate davanti, io non sarò mai il suo tipo di donna, ma ogni tanto nella vita bisogna decidere di vivere una giornata da leoni!
Lui è d’accordo, mi ospiterà a casa sua, prima di cambiare idea alll’agenzia di viaggi compro uno di quei biglietti scontatissimi che non si possono cambiare.
E adesso? E adesso fuori le armi del corteggiamento!
Oddio da quanto non corteggio un uomo? Decine di anni, visto che ne ho 38, ma io parto svantaggiata, mi chiama “mon petite italienne”, io lo chiamo “mon reve”, già dai nomignoli la differenza di intensità nel vivere l’incontro è diversa. Devo colmare questa lacuna.
Decido di stupirlo, di stupire tutti i suoi sensi.
Cominciamo prendendola alla larga.. scelgo un brano intrigante che rispecchi un po’ la nostra storia, traduco un piccolo racconto in cui un cinquantenne che adorava la carta e le sensazioni che gli dava ( odore, tatto, colore ) ma si rammaricava di non poterla gustare, trova una donna bellissima e decide di disegnare con del succo di Tamarindo sulla sua schiena, così la può gustare ( osè soft…mah si osiamo… ), al nostro apputamento gli mostro la busta che gli sto spedendo, giusto per creare la suspense. Aspetto i 3 giorni della Posta prioritaria et voilà! Mi sorride riconoscente “Nessuno mi aveva mai scritto cose così belle”. Ok, primo affondo. Continuamo. All’autogrill adocchio quelle che noi consideriamo “patacche da turisti” un portachiavi con la classica maschera veneziana dorata.. mi viene un’idea! La compro.
A casa metto in atto il mio piano. Da un libro sul Carnevale di Venezia fotocopio la figura intera di Casanova in maschera, scrivo alcune righe sul significato della maschera, osare facendo finta che l’altro non sappia chi c’ è dietro la maschera..e spedisco. Altri 3 giorni e.. mi mostra il mio portachiavi con le sue chiavi di casa “lo porterò semrpe con me”.. e mi sembra di essere li con lui. Prossima mossa. In una raffinata cartoleria trovo un segnalibro con un bel gatto disegnato.. ma certo francese = Baudelaire! Allego una piccola poesia del poeta maledetto in cui descrivo il mio deisderio di poterlo osservare pigramente sulal sua scrivania intento ceh s crive, magari ricevendo qualche buffetto ditrsatto ogni tanto. Centro anche stavolta…il mio segnalibro è nel suo libro preferito.. sul suo comodino.. un altro passo per a vvcinarmi a lui. Mi assicuro in mille modi che sappia quando arrivo, via sms, via mail, via posta. E parto…..( il seguito è "prospettive diverse")