L’appuntamento
Per te questa sera
Apro la mia bocca,
Socchiudo gli occhi
E tremano.
Con te gioco.
Per te rido.
Per te parlo.
Per te svengo intera e con le tue braccia
Mi salvi. Mi culli.
Con l’orgoglio della voce che non grida mi guardi.
Mi sveli la distanza. (“O già sai cos’è”- vorresti un sì per non sentirti solo).
Mi fai vedere quanto poco entra dentro,
Con che poca forza il Tempo ci stringe.
L’inizio e la fine del passato occupano lo spazio
Corto, di un soggiorno,
Quando invece la vita andava
E un indugio nel tempo,
Anche adesso, credevo l’avrebbe concesso.
E dalla danza preferita, suonata lenta,
Nelle camere di un cubo coperto di specchi
Si sente qualcosa:
I tacchi delle scarpe. I pensieri nei corpi diversi. L’acqua nella stanza da bagno
Che scorre
Quel che una volta si percepiva come il gusto. L’essenza.
Al vetro, con i colori accesi dalla luce,
Le sagome dei ricordi rimangono affacciate.
Le usanze si fanno guardare.
Francesca Giraudi