Ciao ragazzina ribelle
di mirabil fattezze,
dea dell’ ingannevol sentire
che disturba l’uom in ogni suo agire.A te chiedo
di calar la maschera,
di squarciare il velo
che nasconde il segreto
del tuo eterno schernire.
Tu giochi,ti diverti
e ingannando fai divertire,
e soffrire;per il tuo solo
bisogno di sopravvivenza.
Specie è il tuo nome;
soggiogasti Venere per
servire al tuo utile,
celandoti sempre dietro
il suo operato.
Una volta ti incontrai:
bella,luminosa,
giocosa e ridente;
sembrava ch’io
potessi esser felice
Mi toccavi,
mi stuzzicavi,
e io sfioravo la
tua morbida pelle
tenendoti tra le braccia:
avevo perso la ragione.
Non durò molto;
te ne andasti così,
da un giorno all’altro:
decidesti di risparmiarmi.
Così rimasi
nuovamernte solo,
consapevole di non
essere io la pedina
della tua prossima mossa
nel tuo giuoco meschino.
Piùros 2004