Amorina
Senatore
Italy
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 Inserito - 20/12/2003 : 15:24:47
Una zingara macilenta sferruzzava scarpine da bebè, anche lei riparata nell'ultimo bar aperto a quell'ora della notte.Si sedettero l'uno di fronte all'altra, strani personaggi vestiti da sera nel buco più lercio di quella città che vendeva sogni.Lei abbassò gli occhiali scuri( dio se gli sguardi potessero uccidere) e gli chiese bruciapelo" se ti chiedessero chi sono ,che diresti?".un secondo alla risposta" direi.. che hai cercato eroi ad ogni passo, e questo ti ha persa" E rise, dentro, dove abitano le risate più cattive.Si alzò incerta, verso uno specchio scuro ,malamente illuminato. La raggiunse, dopo poco, e le chiese cosa stesse facendo" Guardo lei" rispose. In reltà stava cercando di truccarsi, così, al buio. Si intravedevano le mani bianche esperte passare un rossetto sulle labbra e , in sequenza, un pò di trucco sulle guance.La guardava, di profilo,cambiare col trucco tutto ciò che al naturale traspariva. Un'altra ecco sì..la guardava diventare un'altra. La guardò svelta rimettere tutto nella piccola trousse da sera, da brava, come una deliziosa scolaretta alla fine della lezione. Voleva prenderle le spalle, appoggiarle la fronte sulla nuca e piangere a lungo, per lei, per ciò che non riusciva a darle ,ma che avrebbe voluto Dio se avrebbe voluto..Lei si voltò, distaccandosi dallo specchio, e guardandolo con quello sguardo indefinibile ai più "Il mondo è tutto una farsa vero?" disse prendendogli la punta delle dita cercando di afferrargli la mano per essere portata via da lì.Non avrebbe avuto mai più un momento simile, non si sarebbe ripetuto l'istante. mai più. Chiamarono due taxi,sul primo salì lei, col sorriso rosa corallo e gli occhiali scuri. Lui aspettò in silenzio, guardandola sparire, le mani in tasca, un cane rabbioso nello stomaco che gli procurava un dolore pazzesco.E pianse.
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