Inserito - 03/01/2004 : 12:45:35
Le filastrocche dei MesiLe filastrocche dei mesi servivano a completare le manifestazioni che venivano fatte in ogni luogo d'Italia. Nel paese più povero poteva esserci una sfilata a piedi, dove c'era più ricchezza i dodici mesi giungevano a cavallo. Era inteso che ogni Mese-personaggio portava con sè qualche elemento che lo distinguesse: una gabbia di uccellini a marzo,rami spogli a dicembre eccetera. In alcuni paesi erano ragazzine a travestirsi da Mesi. La più antica ballata scritta di cui si ha memoria appartiene ad una codice bolognese del 1300. Secondo lo studioso il testo sarebbe stato raccolto dalla viva voce: Dixe zenaro: io me ne stago aprexo del fuego Manzo e beuo, quel che me fa luogo Volgo lo spedo e same bel zuogo E stago adaxio a mo' de Signore ecc.Da questa lezione discendono numerose versioni nelle Marche e negli Abruzzi. A Piedimonti Marsicano nel 1937 si ricorda una rappresentazione con i dodici mesi più Capodanno e Pulcinella. Capodanno e Novembre arrivano su dei miseri ronzini, gli altri su degli asinelli. In Trentino a Cembra e a Verla viene ricordata una rappresentazione ampia e ricca di elementi arcaici. La Compagnia era composta da un Re e Quattro Arlecchini, che rispondono agli ordini e fanno inchini al loro Re, al centro del cerchio dei mesi, mostrando la parte posteriore del corpo... Venne in seguito aggiunta una parte dedicata alle Stagioni, come viene testimoniato anche a Crava, presso Mondovì. Da bambina mi regalarono un libro di racconti. . Il primo si intitolava " La storia dei dodici mesi" , chiaro riferimento ad antiche consuetudini. Edited by - Elena Fiorentini on gen 04 2004 12:48:50 |