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Margo
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Ukraine
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Inserito - 18/01/2004 : 19:49:25
Nella gara di tutti i giorni per essere primo non ci accorgiamo come passa nostro tempo. I giorni si susseguiriscono uno dopo l’altro, come le carrozze di un treno superveloce che sfreccia. Solo quando il treno volerà via e tu vedai l’ultima carrozza che passa, tu ti chiedi: dove va quel treno? Così come nella vita, arriva il momento, in cui si comincia a riflettere sulla domanda che non dava pace alla gente di tutti i tempi e popoli: perchè vivo? Tanti risponderanno la domanda subito, vedendo il senso della propria vita nella famiglia, bambini, amici, sesso... Gli altri si lambiceranno il cervello su questa domanda per tutta la vita senza mai riuscire a risponderla. Allora, che senso ha la tua vita? Tu, che vivi nell’epoca di globalizzazione e del progresso tecnologico, senza tener conto della propria vita, non ci pensi più. Ti proponi la domanda quando raggiungi una certa età. Quando una moltitudine delle cose non ti dannno più la soddisfazione come prima. Quando i baci d’innamorati sulla piazza non egitano più la tua fantasia e la musica una volta da te amata non é più fra le prime nel top-list di hit-parade. E possibile che la tua vita sia passata? E possibile che la tua epoca sia già finita? E non c’é nessun motivo per ritrovarsi di sera cogli amici per prendere un bicchiere di birra e discuttere le vincite d’amore della settimana scorsa? E di notte non ti sogni più gli star di cinema. E sempre di più si usa inforcarti gli occhiali da vista e metterti d’avanti un libro con il bicchiere di buon vino. Ci vivi le vite dei protagonisti, cercando delle analogie con la tua propria vita e alla fine arrivi sempre qua. Dove mi sono sbagliato? Perchè la mia vita e sola? Il fascino sta proprio nel fatto che non troverai mai la risposta. Lo capita spesso proprio perchè tu ti stai incastrando abbitualmente fra i desideri mai realizzati ed i bisogni razionali. Girandoti indietro per vedere il camino trascorso sovente vedi solo le circostanze, che ti hanno portato a questa o quella situazione e tu, abbitualmente, attribuisci tutti i fallimenti a loro. Lasciando, però, tutte le vittorie, come guadagniate onestamente, al conto tuo. Rimane, però, qualcos’ancora che non ti lascia in pace. E sempre la stessa domanda eterna: é possibile che io vivi proprio per questo? Quando lavori oppure semplicemente porti a fare una passeggiata il tuo cane, porti il tuo figlio ad una competizione di nuoto oppure dai in sposa la tua figlia, ti senti di essere una parte di qualcosa enorme. E solo quando ti accorgi della scomparsa degli amici dal tuo circolo, ti chiedi: qual’é stato il senso della mia vita? Perchè questa domanda ti incuriosisce quando sei giovne e invece ti preoccupa quando sei nell’eta matura? E la paura di trascorrere tutta la propria vita senza fare ninte di qualche cosa importante. Quel’importante perchè sei apparso in questo mondo. La paura di trascorrere la vita inutile, di non inventare il sistema periodico, di non scrivere “La guerra e pace”, di non provare un grande amore oppure di non essere il testimone della nascita del tuo nipotino. La cosa più difficile per noi é quella di capire dove é il tuo posto vero. Fra quelli chi tutte le mattine scendono nel metro affrettandosi per andare nel proprio ufficio e mettrsi sulla poltrona del manager, guadagnata con tanta fatica? Oppure in mezzo a quelli chi solcano l’oceano nella ricerca dei tesori sperduti? O fra quelli, chi tutti i giorni accompagna ed incontra la famiglia e proteggere il fuoco e comfort domestico. Cercherai la risposta per tutta la vita. Sempre ci sarà qualcosa, che non avrai tempo per fare o ti scappa dalla vista. La cosa più importante é di non farti scappare la propria vita.(I thank my dearest friend Arkady for a porper translation and a wonderful attempt to deliver to you my ideas.:-) There is nothing more pleasant and inspiring than dreams
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falug
admin
Italy
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Inserito - 18/01/2004 : 21:28:37
Per me la risposta è : umiltà. Che non è una parole negativa, degradante, ma anzi rappresenta il culmine della saggezza. Qui ci siamo trovati come catapultati dal nulla e qui dobbiamo vivere; non siamo capaci di vivere da soli e quindi dobbiamo accettare che ci siano delle regole da rispettare per permettere il vivere in comune. All'interno di queste regole cerchiamo di vivere il meglio possibile, sapendo che il fine ultimo di queste nostre esistenze non lo potremo conoscere, almeno qui in Terra; qualcuno spera di saperlo dopo.Così era per gli antichi egizi, così è oggi per noi globalizzati. Falug |
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