Concerto di Sogni
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 IL GIGANTE ITINERANTE - Concerto d'Organo.
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WhiteWolf
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Inserito - 23/01/2004 :  21:07:44  Mostra Profilo  Visita la Homepage di WhiteWolf  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a WhiteWolf

Forse non tutti sanno che in una chiesa della periferia di Bologna si trova da tempi relativamente recenti un organo assai particolare: sto parlando della chiesa di San Giovanni Bosco, ove dal 1990 vi è situato il monumentale strumento. Costruito nel 1951 dalla ditta "Giovanni Tamburini" di Crema su progetto del Maestro Fernando Germani, il più rinomato concertista e docente d'organo dell'epoca, era collocato nell'auditorium di Palazzo Pio XII. Venne poi donato dal S.Padre nel 1988 alla suddetta chiesa, e trasferito in due anni circa, dal 1990 al 92. La definizione monumentale non risulta essere una forzatura: composto da 12.278 canne ( la più grande, il Do-1, è di circa 32 piedi e produce una sonorità di 16Hz, al limite dell?udibilità dell?orecchio umano) disposte su tre piani e comandate da due consolle. La maggiore è a 5 manuali e controlla l?intero parco fonico; la secondaria comanda le sonorità della seconda e terza tastiera. Dimensionalmente risulta essere il terzo in Italia, dopo gli organi delle cattedrali di Milano e di Messina, ed il trentesimo al mondo, più grande di quello della cattedrale Notre-Dame di Parigi. Per ulteriori approfondimenti ci sono stati indicati i seguenti link:

www.cecilnet.it

https://www.organisti.it/organo_bologna_sgiovanni.htm

https://digilander.libero.it/organoacanne/

www.organosangiovanniboscobologna.org Nuovo link Ufficiale dell'organo


la consolle principale e la relativa pedaliera

Una delle tre centraline elettriche ed un particolare del canneggio (interno organo).


Particolare del canneggio interno.

E' stata quindi una sfida riprendere a mano uno strumento di tali dimensioni, ed altrettante potenzialità, ed organizzare un concerto in tempi relativamente brevi. Ciò è stato possibile grazie all'opera dell'organaro Alessandro Giacobazzi di Modena, che si occupa ed interessa di questi strumenti dall'età di 15 anni, ed alla sua equipe.


Il Sig. Alessandro Giacobazzi (a Sx) e la sua Equipe.

Il giorno Sabato 24 Gennaio 2004 verrà tenuto appunto un concerto con tale strumento, eseguito da Stefano Pellini e Stefano Manfredini. Quest'ultimo, nato nel 1981, è iscritto all'ottavo Corso della classe di Organo sotto la guida del Maestro A. Gaddi presso il Conservatorio "L.Campiani" di Mantova. E' il vice-presidente dell'associazione Amici dell'Organo "J.S. Bach", ed è stato nel 2002 il più giovane esecutore della Rassegna "Armonie fra Musica ed Architettura", promossa dalla provincia di Modena. E' organista nella chiesa di San Domenico della sua città. Entrambi di Modena, offriranno il loro personale contributo in modo del tutto gratuito. Alquni brani saranno quindi eseguiti a quattro mani.


Stefano Manfredini (a Sx) e Stefano Pellini (a Dx)

STEFANO PELLINI (www.stefanopellini.org Nuovo sito in arrivo)

Artista principale del concerto, si è reso disponibile in breve tempo per l'organizzazione dell'evento. Una vita dedicata alla musica, improvvisa e profonda passione: ha intrapreso gli studi organistici presso il Conservatorio di Parma, diplomandosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio Statale di Musica "L.Campiani" di Mantova nella classe del Prof. Alfonso Gaddi, con il quale si è formato grazie ad un innovativo programma sperimentale.
Quale miglior diplomato, ha vinto una borsa di studio dal suddetto Conservatorio. Ha eseguito corsi di perfezionamento sotto la guida di L.F.Tagliavini, M.Torrent, A.Marcon, P.Westerbrink, B.Leighton, K.Schnorr. Appassionato di arte organaria, si adopera da anni per la tutela degli strumenti antichi del territorio modenese, promuovendo restauri e iniziative per la valorizzazione del patrimonio organario. Fa parte del Trio "Flatus Cordis" col soprano Reiko Sanada e la flautista Anna Mancini: il trio ha inciso un Cd ("In voce mista al dolce suono") di repertorio sacro.
E' direttore artistico del Festival Internazionale d'Organo della Badìa della SS.Trinità- Cava dei Tirreni (SA), collabora con la Direzione Artistica della Rassegna "Armonie fra Musica ed Architettura" promossa dalla provincia di Modena, e dal "Modena Organ Festival". Dal 2002 è co-direttore artistico dell'European Organ Festival di Sanremo.
Già organista della Basilica abbaziale di San Pietro in Modena, nel 2001 è stato nominato organista titolare della All Saints' Church (già Chiesa Anglicana) di Sanremo, ove suona l'organo sinfonico costruito da August Church, discepolo di Aristide Cavaillè-Coll. Svolge intensa attività concertistica in Italia ed all'estero, ove ha recentemente tenuto una serie di concerti in Giappone.
Un' esperienza notevole e profonda quindi: quello che colpisce del Sig. Pellini è la semplicità e l'incisività dei gesti come delle parole, oltre alle sensazioni profonde che trasmette quando mette mano alle tastiere. La sua non è semplicemente musica, ma un energia che attraversa la mente ed il cuore di chi l'ascolta, ma di questo è meglio farne parlare lui direttamente:

- Sig. Pellini, come nasce la passione per la musica?
Può nascere in tantissimi modi, per quanto mi riguarda è stata come la caduta da cavallo di San Paolo sulla via di Damasco: sono entrato in una chiesa ed ho sentito un organo suonare, avevo tredici anni non ero neanche tanto piccolo, ed ho deciso che dal giorno dopo avrei cominciato a studiare l'organo, ed ho iniziato.

- L'interesse per gli strumenti, l'organo in particolare,quindi nasce da allora?
Non amavo particolarmente il pianoforte, e quando ho sentito le sonorità dell'organo mi sono detto che questo era il Mio strumento: ho scelto questa strada e fino a adesso non me ne sono pentito.

- Nella sua vita si nota un interesse ed un notevole lavoro per valorizzare gli strumenti antichi, restauri e conservazione di tale patrimonio.
Ho fondato insieme ad alcuni amici un Associazione Musicale tramite la quale, grazie all'aiuto della provincia di Modena promuoviamo restauri: in pochi anni siamo riusciti a restaurare venti, venticinque strumenti. E' una grande soddisfazione perché si ridà vita, soprattutto nei paesi più piccoli, a degli organi che sono dei gioielli. Molti di questi organi vengono dalle Chiese di città, e dopo la soppressione napoleonica o in seguito ad eventi vari sono state chiuse per tempo e gli organi antichi sono stati portati fuori. E' bello vedere la rinascita di questi strumenti.

-Come si chiama questa associazione?
Si chiama "Associazione Amici dell'Organo Johann Sebastian Bach" di Modena che si interessa di questo tipo di lavoro, e nel contempo collaboro con alcuni organari, tra cui Alessandro Giacobazzi, che ha avuto da poco in mano il restauro di questo strumento meraviglioso, ed anche per me è un esperienza veramente grande essere qui.

-Guardavo appunto la storia di quest'organo un po' "itinerante"...
Si, quest'organo viene costruito nel 1950 dalla ditta Tamburini di Crema: e' la stessa ditta che ha costruito i due organi dell'auditorium della Rai di Napoli e di Torino, ha costruito l'organo del duomo di Messina e del duomo di Milano, gli strumenti più colossali che abbiamo in Italia. Nasce nell?auditorium di Palazzo Pio XII, per opera del Maestro Fernando Germani, organista morto pochissimi anni fa quasi centenario, artista strepitoso ed interprete grandissimo, che aveva al suo attivo un esperienza maturata soprattutto in America, e proprio la dove vide questi strumenti colossali imparò e conobbe dei timbri nuovi che volle importare qui. Noi, in quest'organo, direi che abbiamo quasi tutti i registri possibili del mondo dell'organo, come per un pittore una "tavolozza sonora" incredibile.

-Lei ha avuto esperienze con l?estero, in particolare con il Giappone: com'è stato l'approccio?
Il Giappone è stata un esperienza grandissima: sono partito molto prevenuto, pensando a questo paese ultratecnologico, con questo senso di rivalità nel lavoro e questo senso di efficienza ed efficientismo portato all'estremo. Invece ho trovato una grande umanità, una grande disponibilità ed un pubblico caloroso ed attentissimo, molto competente. Organi perfetti, quasi tutti costruiti da organari anche italiani, norvegesi, tedeschi, francesi; strumenti di prim'ordine in perfetto stato. Non ho comunque suonato organi grandi come questo.

-In proposito, come nasce l'idea di questo concerto?
Mi riallaccio al discorso precedente: quest'organo nasce nel 1951 per l'auditorium di via della Conciliazione a Roma; è uno strumento che già là comincia ad avere dei problemi perché è montato nel proscenio del palcoscenico, un corpo d'organo (che corrisponde alla quinta tastiera) è nella volta della sala quindi ad una temperatura diversa. Non veniva quindi utilizzato. Nel 1988, per una serie di fortunate coincidenze, viene donato dal Papa all'allora Parroco di questa Chiesa, non provvista di organo, se non uno molto piccolo ma inadeguato: le dimensioni di questa struttura potevano ospitare un gigante di queste proporzioni. L'organaro Alessandro Giacobazzi è venuto in visita a quest'organo, che su molte riviste si può leggere definito come insuonabile. Effettivamente si parla di un organo rimontato in loco negli anni '90, con una spesa abbastanza consistente: pensate al trasporto di tutte queste canne e strutture varie! I lavori non sono comunque stati completati, uno strumento lasciato andare perchè richiede una manutenzione dispendiosissima. Il Giacobazzi è riuscito comunque a dimostrare che con una spesa non monumentale, l?organo si può far tornare in efficienza. Per la prima volta l?organo Sabato sera suonerà tutto, non accoratissimo ma con una buona accordata. Questo è un concerto che nasce per sensibilizzare l?opinione pubblica, ed i bolognesi in particolare: hanno uno strumento sinfonico che è più grande di quello di Notre-Dame di Parigi, con una fonica veramente bella, ed io spero si possa procedere con questo restauro, che è comunque già in corso e su un'ottima strada. Probabilmente si potrà sentire tra uno o due anni in splendida forma, e se lo merita davvero.

-Per lei che cosa significa suonare con strumenti di questo genere, letteralmente dei pezzi di storia?
Quando si suona un organo antico,si ha a che fare con uno strumento "piccolo", con una poesia tutta particolare e sonorità che rispecchiano un?estetica del '500 '600 e '700. Questo è un organo che "parla" 900, "parla" l?americano, "parla" l'italiano moderno, parla una lingua che è quanto di meglio si potesse avere in quegli anni. Anni che non vanno assolutamente sottovalutati: pensiamo al cinema ed alla letteratura.Quindi ho pensato ad un programma che illustri pezzo per pezzo alcune sonorità di quest'organo, nel modo più congeniale. Ho avuto pochissimo tempo, per cui è stata letteralmente una sfida che ho accettato volentieri. D'altro canto la vita è fatta di sfide cui bisogna saper rispondere si o no, ed io sono abituato a dire si.

-Cosa cerca di dare alle persone che ascoltano mentre suona?
Io sono il tramite tra questo gigante ed il pubblico: sta a me farlo parlare e, attraverso esso, dire qualcosa di me stesso. L'organo è uno strumento impersonale per eccellenza, al contrario del pianoforte per esempio in cui si preme il tasto e la sonorità rispecchia comunque la vostra soggettività nel modo più immediato. E' proprio per questo impersonalismo che la Chiesa lo ha scelto fin dall'antichità per accompagnare i suoi sacri riti. Proprio per questo devo trasmettere qualcosa che è umano, ed anche che "va al di là"; devo trasmettere delle sonorità che toccano i sensi ma che vorrebbero parlare anche ad una dimensione alta, credenti e non credenti. Certo, il credente a queste sonorità associa un tipo di Fede propria; il non credente resta comunque colpito nella sua intimità dai suoni maestosi, delicatissimi in un tempo e grandiose nell'altro.

-Programmi per il futuro?
Su quest'organo so già che a Pasqua c'è qualcosa in programma: abbiamo fatto da "battistrada" e ne siamo contenti. Per quanto mi riguarda ho alcuni concerti in Svezia, in Germania e qualcosa in Francia. Speriamo sempre di continuare a fare questa professione perché carmina non dat panem e la musica men che meno!

-Ti ringrazio e a presto.
Grazie a voi ed un saluto a tutti!


Ed ecco quindi il programma del concerto, che ripeto si terrà presso la parrocchia di San Giovanni Bosco ? Via B.M.dal Monte 14 (laterale di via Genova), Bologna.

CONCERTO D'ORGANO

Stefano Pellini

Stefano Manfredini

Introduce il Prof. Giulio Iacòli

Sabato 24 Gennaio 2004 - ore 21.15

Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Bosco

L.Boëllmann (1863-1897)
Suite Gothique op.25:
Introducition/Choral
Menuet gothique
Prière à Notre-Dame
Toccata

J. S. Bach (1685 - 1750)
"Komm, süsser Tod" (Vieni, dolce morte)
BWV 478 (Trascrizione per organo di Virgil Fox)

C.Saint- Saëns (1835 - 1921)
Fugue in Mi bemolle op.99 ( S.Manfredini )

M. E. Bossi (1861 - 1925)
Entrèe Pontificale per due organi
(alla consolle maggiore: S.Manfredini)

P.Gobetti (1961)
Elegia in La maggiore op.4

F. A. Guilmant (1837 - 1911)
Marche sur un thème de Haendel op.15 n.2

E. Elgar (1857 - 1934)
Chanson de matin op.15 n.2
(trascrizione per org. Di H.Brewer,1904)

C. S. Lang (1891 - 1971)
Tuba tune op.15

S. Barber (1910 - 1981)
Adagio for strings
(trascrizione per organo di W. Strickland)

C. M. Widor (1844 - 1937)
Finale
(dalla Sinfonia VI op.42, N.2)

WhiteWolf

Edited by - WhiteWolf on 11/02/2004 19:50:01

Elena Fiorentini
Curatore


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Inserito - 23/01/2004 :  23:10:32  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Complimenti al nostro inviato.

Una presentazione con i fiocchi che mi ha suscitato emozioni diverse.

La storia di questo grande organo, le stupende foto all'interno dello strumento, tra arte, tecnologia e scienza....

Attendiamo ora la recensione.
Elena
e questo è il link della recensione

http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=6999


Edited by - Elena Fiorentini on 26/01/2004 00:06:13Vai a Inizio Pagina

Maria Pia
Villeggiante



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Inserito - 25/01/2004 :  09:00:31  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Maria Pia  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Maria Pia
Bellissimo il tuo articolo. Complimenti d'avvero.
Le foto sono stupende. Ho imparato sul organo tante cose interessanti e nuove per me.

Grazie mille...

Maria Pia.

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