Santo DomingoSono nata in un’isola da molti oggi giudicata, per la sua natura, un paradiso terrestre e precisamente a Santo Domingo, capitale della Repubblica Dominicana.
I bellissimi ricordi che ho della mia infanzia, trascorsi in quei meravigliosi luoghi, si alternano sovente, proiettati sullo schermo della mia mia memoria e cosí rivivo con frequenza cari episodi di un non lontano ieri con Mamabiela, la mia nonna materna, che con tanta pazienza mi inizió nella delicata e sempre piú rara arte del ricamo o con nonna Luisa, la mia nonna paterna (romana) sempre presta nell’insegnamento del lavoro a maglia e che mi raccontava con frequenza della sua terra e del suo passato facendomi sognare come nessun libro di fiabe avrebbe potuto fare.
Mio nonno, Francesco Montelli, apprezzatissimo violinista della principale Orchestra dell’allora EIAR ed uno dei componenti del famoso Quartetto di Roma si trasferí in quella terra nell’immediato e confuso dopoguerra dove fu accolto con molto onore e ben presto raggiunse un posto preferenziale sia nel campo artistico che sociale della Repubblica Dominicana. La musica quindi, ebbe sempre una parte importante nell’ambito della nostra casa ma non solo la vera, divina musica ma anche quella del nostro amore (eravamo 5 figli), della nostra gioia di vivere, delle nostre ragazzate. Abitavamo non lontano dal mare di cui inalavo le sue iodate brezze che mi avvolgevano durante le nostre allegre passeggiate per l’amato “malecón”(lungomare).
Vorrei, come tributo ai cari, lontani e vicini ricordi di un magnifico ieri parlarvi un poco della mia terra natale, senza dilungarmi nei dettagli della, grazie a Dio, felice infanzia e della mia multi etnica origine, con padre Italiano e con madre con profonde radici spagnole ed olandesi.
La Repubblica Dominicana condividi con Haiti quell’isola che durante tanti anni fu conosciuta sin dai tempi di Cristoforo Colombo come l’Hispaniola e ne occupa precisamente i due terzi, con una superficie di 48.734 Km2 che corrispondono all’incirca a due volte la Sardegna. I suoi pressappoco l.600 Km di costa sono alternati da bellissime spiagge considerate fra le piú belle del mondo e presenta anche i rilievi montagnosi piú alti delle Antille che culminano con il Pico Duarte che é la cima piú alta di tutta la zona dei Caraibi con 3.176 metri.
Non a caso fu amatissima da Cristoforo Colombo e da lui scelta come sua ultima dimora. Non è possibile infatti visitare la Repubblica Dominicana senza soffermarsi a visitare il suo imponente Mausoleo, enorme monumento, detto “Faro a Colón”, inaugurato dal Papa in persona nel 1992 in occasione della ricorrente celebrazione della Scoperta dell’America dove anch’io partecipai, al Teatro Nazionale, nel debutto mondiale dell’opera “1492” del Maestro Antonio Braga, cantando la parte della Regina Isabella. Notabili sono anche i resti ed i monumenti dell’antica Città di Santo Domingo de Guzmán, considerata la “Atene del Nuovo Mondo” per essere stata la prima cittá costruita dagli europei nelle Americhe e per aver avuto la prima Cattedrale d’America (Santa Maria la Minore), il primo Ospedale, le prime due Universitá………
La sua popolazione è estremamente amichevole ed affabile ed é sempre disponibile sia che per un aiuto che per un sorriso, e questo suo carattere gioviale ed allegro si manifesta ampiamente nella sua musica autòctona, cioé il “merengue”, con il suo ritmo a volte cadenzato ed a volte travolgente.
L’influenza spagnola si riflette nella sua cucina anche se molti dei suoi piatti sono confezionati con molti tuberi locali qui non tanto conosciuti come la “yuca”, il “ñame”, il “ mapuei” per non dimenticare il amatissimo “platano”, lontano cugino della banana e che fa parte di numerossissime ricette dominicane. Tantissima anche la frutta esotica come il “zapote”, la “guayaba o guava”, il “mango”, la “lechoza o papaya”, la “guanabana”, la “piña o ananas”, il “guineo o banana”, ecc. Fanno parte anche dei suoi grandi ricorse agricole il Cacao, il Caffé, lo Zucchero. Apprezzata inoltre é la sua ambra come il corallo ed il Larimar (una pietra di un delicato colore celeste).
Ho vissuto durante molti anni a New York (dal età di sette anni) e da moltissimi anni risiedo in Italia (essendo cittadina italiana), veramente il “Bel Paese”e dove apprezzo moltissimo sia le sue genti che la sua immensa cultura e la caleidoscopica varietá dei suoi colori e bellezze, ma non posso trattenere le dolci ed amare lacrime quando i lontani e vicini ricordi della mia fanciullezza affiorano alla mia mente.
[center] Maria Pia Montelli