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 Olocausto - Il giorno della memoria
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falug
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Inserito - 25/01/2004 :  21:49:06  Mostra Profilo  Visita la Homepage di falug Invia un Messaggio Privato a falug
Avrei voluto scrivere una poesia per ricordare, a modo mio, le persone che hanno vissuto e sofferto l’Olocausto e quelle che lo hanno causato.
Ho presto capito che sarebbe stato un atto di presunzione: l’immensità di quella tragedia non può essere descritta e solo grandi talenti artistici possono farcene intravedere la terribilità.

Tragedia duplice, che non si esaurisce nel fatto che milioni di esseri umani sono stati freddamente e crudelmente sterminati.
Mi sembra parimenti tragico che popoli cristiani, di avanzata cultura e di lunga tradizione storica siano stati capaci di tanto orrore, poco più di 50 anni fa.
In pratica, volendo tener conto di una visione europea di comune cultura, base religiosa e storia (come vorrebbe la bozza della definenda costituzione europea), si è trattato dei nostri nonni e dei nostri padri, per la maggior parte tedeschi, ma non solo.
Si parla tanto di perdono, oggigiorno. Gli Ebrei forse hanno perdonato; ma possiamo noi perdonare due generazioni di uomini europei, che oltre ad avere insanguinato l’inizio del XX secolo con due guerre mondiali devastanti, hanno poi commesso, o ne sono stati complici direttamente o indirettamente, il crimine di genocidio?
Perdonare è di moda e perciò proviamoci, se ne siamo capaci; ma per favore non dimentichiamo chi siamo, cosa sono stati capaci di fare i nostri padri e nonni, non dimentichiamo la bestia che alberga in noi e che dobbiamo sapere tenere sempre a bada.
Prendiamo atto che, purtroppo, 2000 anni di cristianesimo non sono serviti a nulla in questo senso e quindi dobbiamo anche tentare nuove vie: ai giovani d’oggi il compito di trovarle e imboccarle.

Ed infine nel giorno della memoria ricordiamo anche chi, con coraggio, determinazione e sacrificio, ha salvato le attuali generazioni europee dalla dittatura nazifascista e dal totale orrore di sé: innanzitutto gli inglesi e poi gli americani; se oggi si può ancora parlare di “civiltà” europea il merito è soprattutto loro, ci piaccia o no.

“Vergessen ist Gnade und Gefahr zusammen”
(Dimenticare è grazia e pericolo insieme): lo disse un presidente della Germania del dopoguerra.Teniamone conto
Evitiamo anche che possa accadere ciò che prevede Eliot:
“Tempo presente e tempo passato sono insieme nel tempo futuro ed il tempo futuro ripete il passato”.

Quel passato non deve ripetersi mai più!

Admin
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Inserito - 25/01/2004 :  22:24:21  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Admin Invia un Messaggio Privato a Admin
Credo la frase corretta sia..


Vergessen ist Gnade und Gefahr zugleich

Dimenticare è Grazia e Pericolo nello stesso istante

infatti "insieme" potrebbe essere interpetato in modo diverso... a volte pericolosamente diverso.

Per quanto riguarda il ruolo dell'America ribadiamo assolutamente le parole espresse da Falug e riteniamo che questo possa non piacere solo a chi non abbia a cuore la democrazia e la libertà per tutti gli uomini e le donne in tutto il mondo.

Quel passato non deve ripetersi mai più e perchè questo accada speriamo che l'Europa abbia imparato dal passato.

concertodisogni


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Roberto Mahlab
Amministratore



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Inserito - 27/01/2004 :  21:22:48  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Prendo spunto dalla profondissima poesia intitolata "memorie di prigionia" scritta nell'area "poesie" dalla nostra Morgana. Le sue parole sono illuminanti, riescono ad esprimere i sentimenti di chi e' tornato, prigioniero dentro, per sempre, perche' per sempre si chiedera' come e' stato possibile.

Mi e' stato chiesto che cosa ho pensato io, ebreo dei nostri tempi, in questo giorno. Io non ho vissuto quegli avvenimenti sulla mia pelle ovviamente e non ho, e non ho diritto di avere, quelle sensazioni determinate da vicende cosi' inenarrabili, inenarrabili al punto che Primo Levi, pur raccontando, non e' riuscito a sottrarsi a quella domanda sul senso di tutto e neppure l'essere stato in grado di narrare l'ha liberato.

Detto questo oggi ho pensato una frase sola :"la Shoa' e' avvenuta perche' non esisteva Israele".

Questa consapevolezza dona al popolo ebraico di oggi una certezza, Israele siamo tutti noi e lo difenderemo.

Ho ricordato in questi giorni insieme a Beppe quanto ci e' capitato due anni fa, le vicende che ci hanno condotto a creare concerto di sogni, e' vero che gli antisemiti e antidemocratici ci hanno inseguito anche per la strada, ma gliele abbiamo date, ovviamente per vie legali, insieme ai nostri avvocati e al numeroso gruppo che abbiamo organizzato, quel luogo da cui quelle persone ci hanno perseguitato, e' ridotto al lumicino.

Credo che abbiamo avuto la forza di agire perche' esiste Israele, perche' comunque sia, abbiamo un posto dove andare o solamente a cui pensare e dunque ci difendiamo.
Una occasione che oggi abbiamo da cui discende la voglia di difendersi che quelle povere persone dei tempi del nazismo non ebbero, non avevano il faro, la Terra del latte e del miele.

Io cosi' non posso ritenermi un perseguitato, posso piangere per le vittime di allora, ma non ho diritto di sentirmi protagonista, ho solo il dovere di ricordare e di fare di tutto perche' non succeda di nuovo, adesso so che puo' succedere, non ci sono scuse, e quindi e' necessario lottare ogni volta che la bestia rialza la testa.

Credo che la vittoria o la sconfitta verra' decisa dall'istruzione, dalla scuola, dall'informazione che deve sostituire la disinformazione diffusa ad arte, il campo di battaglia purtroppo e' ancora l'Europa, per il momento un campo di battaglia mediatico.
Quando penso che invece di intonare cori razzisti o partecipare a manifestazioni di odio e demonizzazione, le persone davvero pacifiste dovrebbero scendere nelle strade chiedendo ai governi di spendere e di investire nell'istruzione dei bambini dei poveri popoli a cui l'istruzione e' negata, spesso perche' sono sudditi di tirannie.
L'Europa volera' quando sara' in grado di scrollarsi di dosso la sindrome di Monaco, quel 1938 all'origine della guerra e degli avvenimenti conseguenti, quando gli stati euoropei, in cambio della "pace", regalarono a hitler la Cecoslovacchia.

Io spero che la nuova Europa non permetta una nuova Monaco a scapito di Israele e del suo popolo.

Roberto

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