falug
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Inserito - 30/01/2004 : 21:38:04
Mettiamoci dapprima d’accordo sulle parole: sobrietà significa “ temperanza nel bere o nel mangiare” e temperanza significa ” usare con misura, con moderazione, dei piaceri del corpo, della mente o dello spirito”. Ognuno fra coloro che sono diventati alcolisti o drogati o quant’altro di eccessivo, ha una storia diversa alle spalle: esperienze, problemi personali, famigliari e così via. Ma sempre lo sbocco di queste storie è stato l’eccesso, mai la sobrietà. La sobrietà, infatti, non è mai uno sbocco; essa è il risultato di un modo d’essere, di una filosofia di vita, di una educazione dei sensi che è sempre di per sé positiva, ma che necessita, appunto, di una educazione, che purtroppo oggi non è di moda. Non è di moda perché non appare, è appunto sobria anche nel suo apparire. Nel mondo d’oggi, dove ciò che conta è, invece, apparire anche ciò che non si è, vivere vite ed esperienze sempre più virtuali ed effimere, slegate da progetti futuribili, la sobrietà risulta un concetto di troppa sostanza e stabilità per essere apprezzato dai più. Perciò viviamo in un mondo di eccessi, soprattutto di eccessi consumistici. Si discute tanto oggigiorno di liberalizzare la droga, di curare gli alcolisti in particolari associazioni, di curare insomma gli eccessi per via medica o per annullamento per legge del problema. A breve poterebbe anche essere efficace. Ma a lungo termine la soluzione deve essere più radicale. Ciò che propongo è: liberalizziamo la sobrietà, rendiamola affascinante, interessante, voluttuosa, seducente, piacevole. Insegniamo sin d’ora ai nostri figli e nipoti che nella sobrietà e nella lentezza dell’assaporamento dei piaceri sta il più alto grado di godimento del corpo e della mente, ed insegniamolo con esempi pratici, soprattutto con il nostro esempio di vita. Forse anche la sobrietà, come le droghe, può dare assuefazione, proprio perché dà piacere; proviamo quindi ad assuefare alla sobrietà tutto il mondo: diventiamo produttori di sobrietà, procacciatori di sobrietà, consumatori di sobrietà, impariamola e pratichiamola sin d’ora , in tutti i sottili piaceri della vita. Un mondo più sobrio sarà di certo un mondo più sereno.
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