Amorina
Senatore
Italy
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Inserito - 31/01/2004 : 15:54:02
Le piogge torrenziali avevano allagato scantinati e provocato grandi disagi in quei giorni nebbiosi. La valle, prospicente al fiume, mostrava larghe pozzanghere e il panorama era desolante. Pareva, volendo lavorare di fantasia, di essere in un momento post atomico, dove non esisteva altro che silenzio sbigottito. Dal ponte , una commistione di legno e ferro, imponente e povero allo stesso tempo, si poteva quasi toccare l'acqua del Po, livida, una minaccia che incombeva sui paesi . Il Po stava per straripare. No, il Po potrebbe straripare ma è tutto sotto controllo. I bollettini si susseguivano in quei giorni di fine d'anno Chiusero il ponte di Ostiglia al traffico, ma non poterono impedire alla gente del luogo di affollarlo. Era una muta processione, gli occhi preoccupati , rispettosi, verso il grande fiume amato. Alcuni contadini anziani costruirono ingenue barricate di cartoni davanti alle porte, per precauzione dicevano, tanto il fiume non li avrebbe traditi , ne erano sicuri. In quei giorni di incertezza, di ansia, di mute preghiere, capìì il valore delle piccole cose, l'attaccamento viscerale per la mia terra, povera di paesaggi, nebbiosa tanto da non poter a volte capire la direzione da prendere, terra di alberi artritici , di strade basse larghe da cader nel fosso. Una terra avara, dura come chi la abita, amata e odiata .
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