FELICITÀVagano ciechi
i miei pensieri
tra pagine d’ansia
e paragrafi di dolore.
A tentoni
brancolo in capitoli
neri d’odio
tra brani di soffocante
opprimente
grigiore.
Ma luce scorgo
al di la del vuoto.
Mi basterà muovere
le mie gambe e i piedi
per giungere a te
al tuo caldo abbraccio.
Per giungere a te
e farti sentinella
del mio dolore.
Ma paralisi mi prende
e a te non so venire
così prossima
eppure irraggiungibile
e il cuore si perde
e paura l’anima brucia,
al serrarsi di mascelle d’ombra
che la gola m’attanagliano,
soffocando il mio grido
che mai ti giungerà.
Così vicina
e irraggiungibile felicità.
Vento