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...LETTERE DELL’IMPOSSIBILE
Mio intimo amore
le tue lettere ho consumato
leggendole mille
e mille volte ancora
fino a vedere
nelle pieghe ormai lise
l’inchiostro sbiancato
e mentre più leggero
si faceva il tuo tratto
più il mio amore per te,
incontrollabile istinto,
montava.
Così le tue parole ho bevuto
tutte d’un fiato
come vino novello
d’ultima vendemmia.
Vino dolce,
ristoratore e fresco
che nella gola scivola
senza lasciare retrogusto amaro.
Con occhi chiusi
ho passato le dita sulla carta
sentendo la tua pelle
di calda seta,
fremere di passione
e ho sentito le tue carezze
dolci, forti, ritmiche, affannate
carezze innamorate.
E sogno mi ha preso
e a te portato
a consumare profondi baci
tra ansiti di gioia
d’appassionati giochi
in un arcobaleno colorato
da parole sussurrate.
Facile è stato perdermi in te
tra le tua braccia
e l’aria mi è mancata
nella gioia del gioco
nell’affondare il volto
tra morbidi capelli
mentre i baci s’inseguivano
senza quartiere
senza freno
senza confine alcuno
fino a sfinita quiete.
Fino a brusco risveglio
in quotidiana realtà
tra sguardi nel vuoto persi
a disegnare impossibili viaggi
sui finestrini da pioggia rigati
di un freddo autobus
affollato e puzzolente
che a casa
disilluso e stanco
mi riconduce ormai sveglio.
Vento