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 Il conte Dracula - storia e leggenda
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Grazia
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Inserito - 27/02/2004 :  16:19:00  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Grazia


Nel 1897, l'irlandese Bram Stoker pubblicò "Dracula", il più famoso romanzo dell’orrore in lingua inglese, disse che l’idea del libro, gli venne dopo un incubo, causato da un'abbondante insalata di crostacei, nacque, così un personaggio leggendario: Il conte Dracula.

Si documentò sui libri, alla ricerca di leggende e tradizioni sui vampiri, e quello che trovò fu un personaggio crudele, vissuto veramente quattro secoli prima in Romania, il principe Vlad Tepes III Dracula.

Il principe Dracula nacque in Transilvania, nel 1431, figlio di Vlad Drakul, principe di Valacchia, e di una principessa ungherese, con il soprannome Tepes, impalatore, dovuto alla crudeltà con la quale si sbarazzava dei suoi nemici.


Dal padre ereditò il nome Drakul, che indicava l’appartenenza all’Ordine del Drago, un ordine cavalleresco voluto da Sigismondo re d’Ungheria per combattere le eresie, invece per molti voleva dire Diavolo, per la fama sinistra che lo accompagnava, questo soprannome diventò Dracula.

Vlad III Dracula era molto crudele, vittima lui stesso di un’epoca , la prima metà del 1400, che non lasciava spazio alla pietà.

Anche il padre non scherzava, era un feudatario ambizioso e feroce, dava appoggio al Sacro Romano Impero, quindi ai cristiani, e al Sultano turco, dominante in quel periodo, con continui tradimenti e alleanze, Vlad II Drakul era riuscito a riconquistare ogni volta il trono della Valacchia, non esitando ad usare i suoi stessi figli per i suoi scopi politici.

Infatti, Vlad III Tepes Dracula e suo fratello, giovanissimi, erano stati ceduti in ostaggio dal padre al Sultano turco, come prova della sua fedeltà, ma fedele non era mai stato, l’unico suo giuramento era stato fatto all’Ordine del Drago, che lo porterà ad allearsi con l’esercito ungherese, contro i turchi, incurante della fine dei suoi due figli.

Vlad III Tepes Dracula crebbe quindi tra il lusso della corte di suo padre e poi di quella del Sultano turco, ma anche tra violenze inaudite e tradimenti continui, da loro imparò la tortura e l’impalamento.

Quando il padre morì, venne liberato, invece, il fratello rimase con il Sultano, Dracula iniziò la sua lunga battaglia per la riconquista del trono di Valacchia, tra tradimenti e spargimenti di sangue, fino a che, uccidendo il suo predecessore, salì sul trono della Valacchia.

Il principe Dracula, era un uomo spietato, che fece impalare i suoi nemici in ogni angolo del paese, compreso quello che è ancora conosciuto come il Castello di Dracula.

Si dice che diede sfogo alla sua vendetta contro i nobili che l’avevano tradito, ad uno ad uno, furono infilzati nei pali, sempre presenti, ovunque Dracula si spostasse, tra il terrore del popolo.

Ovunque andava seminava morte, forse per questo il suo nome è diventato sinonimo di Vampiro: un essere misterioso e malvagio.

Il principe Dracula, che avrebbe sulla coscienza almeno 40.000 vittime impalate, è diventato un eroe nazionale rumeno, perché riuscì a liberare questa terra dai turchi, a costo anche della sua vita.

Narra la storia che la sua testa, da sola, fu esposta alla folla ad Istanbul, invece il suo corpo decapitato è stato sepolto, in un monastero sull’isola del lago Snagov.

Un secolo fa è stato trovato uno scheletro, con dei vestiti di velluto rosso e bottoni d’argento con degli emblemi, tipici di sepolture di nobili, ma non hanno permesso una vera identificazione, anche se c’è chi sostiene che tra gli oggetti portati al Museo di Bucarest e poi spariti, ci fosse un anello con inciso il simbolo del Drago; invece, si dice che, nel 1931, 500 anni dopo la sua nascita, quando la tomba è stata riaperta, al posto del cadavere decapitato di Vlad III sia stato trovato lo scheletro di un cavallo, questa incertezza sulla fine del suo corpo non ha fatto altro che alimentare la leggenda di un vampiro, di un non-morto costretto in eterno tra la vita e la morte.


Sono state catalogate ben 55 specie di vampiri e, di queste, moltissime sarebbero originarie dei paesi dell’Est Europa, anche se presenti un po’ in tutto il mondo.

Il primo vampiro, è nato in Mesopotamia: si chiamava Lilith, un demone femminile che, secondo alcune tradizioni ebraiche, fu affiancato ad Adamo nell’Eden prima della creazione di Eva.

Al British Museum è conservata una tavoletta babilonese con una formula magica per proteggersi la notte dai demoni succhiatori di sangue.

In Cina, il vampiro aveva lunghi capelli verdi, occhi rossi lunghe zanne ed artigli: in una notte senza luna, uccideva con il suo alito per poi straziare i corpi delle sue vittime; per ucciderlo era necessario trafiggergli il cuore con una lama di ferro.

In Sud America la leggenda parla invece di una misteriosa creatura che succhierebbe il sangue di animali: il Chupacabras, dal 1995 pare abbia provocato una moria di bestiame a Puerto Rico ed in Guatemala, dove un uomo sarebbe morto con due fori sospetti al collo e la mancanza di sangue nel corpo e pare che l’FBI pare abbia trovato delle impronte di piedi palmati con sole tre dita.

Sant’Agostino scrisse un trattato, con lo scopo di proteggere gli uomini dal loro attacco malvagio.


Sappiamo molto bene che i vampiri non esistono, ma molte leggende sono sorte intorno a loro, facendoli apparire come esseri che vivono succhiando il sangue degli uomini, avrebbero poi poteri diversi, potrebbero provocare pestilenze, uccidere chi li nomina, rendere sterili, sostituire i cuori, ecc.., anche la loro avversione per la luce del sole è controversa, i vampiri polacchi e russi, contrariamente agli altri, si risveglierebbero a mezzogiorno per poi tornare nella bara a mezzanotte.

Diventerebbe vampiro chi ha fatto un patto con il diavolo, ha praticato la stregoneria, è morto suicida o di morte violenta, chi è nato sotto particolari influssi oppure chi è stato morso da un altro vampiro; per tenerli lontani sarebbero necessari degli oggetti sacri, come un crocefisso o dell’acqua benedetta, oppure una rosa, un ramo di biancospino, l’aglio o uno specchio, che comunque non rifletterebbe la sua immagine e per ucciderli, ci solo due modi: la decapitazione o un paletto di legno, preferibilmente di frassino, infilato nel cuore.

Un personaggio negativo, eppure sempre presente, ci affascina con le sue leggende e suoi racconti, forse perchè condannato all’eternità, quindi padrone di quell’immortalità a cui l’uomo aspira, ha ispirato tantissimi film, legati anche a storie d'amore.

Si nutre del sangue dei vivi, che è un principio vitale, nella tradizione esoterica con il sangue si trasferirebbero le informazioni genetiche dell’individuo, ma la vittima dovrebbe volere, anche inconsciamente, e per questo la figura del vampiro sarebbe, a modo suo, seducente, e il contatto con lui avrebbe qualcosa di erotico.

La paura dei vampiri è sempre stata presente, nel 1732 a Parigi, i soldati riaprirono tutte le tombe del cimitero, tagliarono tutte le teste e le seppellirono lontane dai loro corpi.

Numerosi furono i fatti di vampirismo in tutto il mondo e anche in Italia, il criminologo italiano Cesare Lombroso racconta di due vampiri italiani del XIX secolo, Agnolotti e Verzeni, che dopo aver strangolato le loro vittime, ne succhiavano il sangue ancora caldo.


Nelle caratteristiche fisiche e comportamentali dei vampiri, possono esserci i sintomi di malattie come la Porfiria e la catalessi, negli Stati Uniti è nato un vero e proprio centro di ricerca sui vampiri, che avrebbe trovato molti casi nel mondo.

La figura del pipistrello, viene spesso associata al vampiro, perchè è un animale notturno e succhia il sangue delle prede, ma in piccole quantità, non da farle morire, però può trasmettere delle malattie.



- Dalla trasmissione "Voyager" del 26 febbraio -



Grazy

   
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