E non c'è e forse non ci sarà mai l'attenzione. Qui su queste sfumature i turbamenti dell'anima corrono e passano; spariscono. Troppo in fretta per dare a loro una importanza. Ma abbiamo dimenticato che noi viviamo di queste emozioni? che il nostro voler vivere, partecipare nella società ed in mezzo alla gente fa parte quasi solo di esperienze quotidiane? di strade che si intrecciano? di poca poesia dei poeti laureati?
Oggi i suoi occhi sono bastati per stordirmi... non è questa una sfumatura di vita? mi disarma la facilità involontaria e tutta la poca voglia di parlarne con gli altri, di far finta che vada comunque tutto bene perché tanto "tu sei forte"; per poi venire qui su concerto, la mia casa, e vomitare tutto.La vita, l'ambizione assurda, il calcio: l'ideale politico... questo solo, forse può darmi una consolazione pari ai suoi occhi che non mi guardano. Che si ergono a baluardi di vite di silvie sfuggenti.
Io posso solo dire grazie di aver trovato comunque un amore di una ragazza speciale. Un amore di una quotidianità disarmante e che mi fa uscire da questa idolatria che si prospetta fasulla... ora Carmen è la mia vita, tutto il mio presente e il riscatto verso un infinito che non accetta la mia finitezza... questa canzone è solo per lei:
RITRATTO Di SIGNORA IN RASO ROSA
(Roberto Vecchioni)
Non scalerò montagne per te
e non attraverserò deserti:
e ci sono anche poche possibilità
che varchi gli oceani a nuoto, solo per vederti...
non t'illuminerò una piazza,
non scriverò il tuo nome nel cielo,
non ti andrò a prendere nessuna stella...
non combatterò per te né draghi,
né mulini a vento, né demoni dell'inferno...
no, per te non farò niente di tutto questo...
Per te mi venderò,
per te farò il buffone,
mi darò sempre torto
anche quando avrò ragione,
appenderò il violino
a una stella che tu sai,
perché soltanto tu,
soltanto tu lo suonerai.
Sarò la tua signora
vestita in raso rosa,
antica come un quadro,
bella, altera, un po' sdegnosa,
il passero che a sera
danza sui ginocchi tuoi,
sarò l'eroe dei sogni
che nessuno ha fatto mai.
Perché mi batterò per te
con un esercito di idraulici
condomini, dentisti, rompipalle, bottegai;
mi coprirò delle ferite della noia,
quelle che nessuno vede
e non sanguinano mai.
per te... per te... per te... per te...
per te... per te... per te... per te...
Per te io mentirò giurando su mia madre,
e laverò anche i vetri agli incroci delle strade;
mi toglierò le ali affittate a un baraccone,
perché volar da soli è solamente un'illusione.
Non mi confonderò mai più
con questa compagnia di geni
sempre soli, sempre con il "coso" in mano
a dirsi "quanto siamo bravi,
Dio, ma come siamo bravi!"
e che da piccoli era meglio
che giocassero al Meccano:
È più difficile spostare l'esistenza
un po' più giù del cielo
e diventare un uomo, per te.
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So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto