emofione
Emerito
Italy
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Inserito - 24/03/2004 : 16:27:45
Ombre di rimorso aleggiano gigantesche su quel soffitto Lamenti indecifrabili riecheggiano assordanti tutto intorno Sulle pareti, sopra le tele, dentro gli stessi oggetti Gli occhi, intermittenti, non cedono alla pesantezza Non possono, non riescono Sudore, non esterno, scorre gelato attraverso le vene Lacerando altre pareti, fatte di carne e tessuti già corrosi L’abbraccio di un cuscino non può fare miracoli Il ghiacciaio di sangue e bile si sgretola lentamente Porta con sé detriti, di sbagli, di paure, di rancore Adesso l’organismo, come paralizzato, chiede pietà Crolla stremato di fronte a ritmi biologici impazziti ma inesorabili La notte è ancora lunga però, non c’è sollievo Troppi altri attimi di freddo si susseguiranno Troppi improvvisi intensi shock di ansia di morte Di assenza d’aria e di odiosa incapacità di reagire Verrà il nuovo giorno finalmente, lontani quei tormenti Che però, come scalpelli, avranno inciso ancora un poco Modellando sempre più a fondo una corazza stanca di lottare Scappate odiose nuvole, che il Signor vento mi sia d’aiuto questa volta Lasciate tutti che entri nuova luce, ne ho bisogno. Mio sole, amico Sole, inondami di nuovo calore, per favore.
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