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Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 20/04/2004 : 01:25:23
Battiato- un amico speciale racconto Frequentavo il secondo anni di un Corso musicale a Cremona.(Paleografia musicale) Il corso consisteva in cinque ore di lezioni al sabato pomeriggio e tre ore alla domenica mattina. Per non rientrare a Milano troppo tardi, uscivo un quarto d'ora prima del termine delle lezioni.A volte era proprio in quei minuti che il docente dava i ragguagli sugli argomenti trattati durante le lezioni.I testi sui quali lavorare erano dislocati in varie biblioteche,un capitolo qui, uno là. A volte bisognava studiare su volumi stampati anche un secolo prima. Per agevolarci, durante gli ultimi minuti ci venivano ditribuite le fotocopie o le copie da microfilm.Il corso era nuovissimo, eravamo pionieri appassionati della materia.Solo ora che il corso si è ampliato, ci sono pubblicazioni ad hoc su cui studiare. *** Non sempre, ma durante l'intervallo a volte qualcuno mi offriva il passaggio in auto,in particolare il Maxim e la Mariella. Ben contenta, avevo fatto amicizia con loro e poi ero contenta di avere anch'io la mia lezione completa. Capitò spesso però che mi veniva offerto il passaggio e all'ultimo momento il mio posto in auto non c'era più...promesso ad altre persone.Capitò un giorno in cui ero particolarmente stanca e avevo finito tutto il danaro. Il biglietto del ritorno l'avevo, ma, perso il treno di mezzogiorno, il prossimo sarebbe partito alle 16.00. Strinsi i denti, disperata, ma, mentre con la mia valigia e le mie scartoffie mi recavo alla verso la stazione, Franco mi chiamò e mi chiese se desideravo tornare a Milano con lui. A bordo eravamo in tre: Franco alla guida, io, seduta accanto a lui, un compagno di studi di Milano,laureato in lettere con interessi musicologici, che ronfava beatamente rannicchiato sul sedile posteriore durante tutto il viaggio. Non dissi una parola, all'epoca ero timidissima, inoltre ero anche mortificata per l'ennesima villania ricevuta da quella che credevo amica e che non si era nemmeno premurata di avvisarmi. Franco ebbe parole molto gentili, mi invitò, se ne avevo piacere, a rientrare a Milano con lui ogni domenica. Intanto mi raccontò dei suoi sogni, della sua ricerca di qualche cosa di diverso e speciale in campo musicale, ma era anche molto indietro con gli studi. Non si sgomentava per questo, aveva abbastanza mezzi per pagarsi le lezioni. Alle cinque aveva lezione con Cantamessa, il pianista dell'orchestra della Scala, che poteva mettergli a disposizione solo quell'unica ora alla domenica pomeriggio. Arrivi a casa in un tempi brevissimi con un compagno di viaggio veramente piacevole. Ci fu ancora qualche viaggio. che ricordo con piacere. Franco chiaccherava raccontando episodi della sua vita e dei suoi studi. Era un ragazzo molto buono, sempre sereno, vivace e di piacevole compagnia. *** Dopo anni scoprii che era diventato una celebrità e che le sue canzoni erano diventate famose. Rimasi un po' male: canzoni, nient'altro che canzoni, belle, magari bellissime,non lo so, non le ho mai sentite, ma pensavo che avrebbe fatto chissà che cosa di vera novità....in realtà non furono solo canzoni ma composizioni più complesse... In realtà non so nulla: non so se riuscì a lavorare sulla timbrica, su ritmi e melodie ardite di un genere affatto nuovo,o sull'elemento formale, per esprimere lo straordinario e l'innovativo come mi aveva più volte detto. Sono però molto contenta di sapere che è divenuto famoso e che le sue composizioni sono oggetto di ammirazione. Elena Fiorentini Edited by - Elena Fiorentini on 25/04/2004 11:54:05
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leda cossu
Senatore
Italy
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Inserito - 20/04/2004 : 07:03:37
Battiato entra nelle stanze, nei cuori delle persone, nel dolore delle anime sconvolte ... in punta di piedi. Li avvolge con musiche bellissime, parole che creano immagini e interpretazioni coinvolgenti. L'interpretazione che fa lui stesso delle sue canzoni, la coreografia, gli abiti, le luci, gli sguardi e il calore umano che diffonde è una proposta a muoversi, ballare. Musicista, paroliere, sceneggiatore, regista, interprete... e persona. La Mannoia, la Nannini che l'hanno cantato hanno ampliato l'eco di Battiato. Perché c'è spesso un'eco nelle sue canzoni, e profumi e sapori mediterranei "mediorientali". Ha valorizzato la sua Sicilia, aranci, limoni, colori... ed anche copricapi orientali, sciarpe, larghi abiti... Ma io lo amo per lo sguardo morbido e la voce avvolgente che pur ampia e ricca rimane sempre un po' contenuta, quasi un invito sommesso a farti esprimere, a coinvolgerti nella sua musica, teatralità... amorevolezza. Trovo che Franco Battiato sia "una persona che cura", non solo il suo lavoro, ma l'essere umano, una persona "terapeutica", speciale davvero. Grazie Elena.Leda |
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