Amorina
Senatore
Italy
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Inserito - 27/09/2004 : 01:48:53
Era un ricordo vivo.Il tempo aveva segnato la vita di Andrea come le unghie strisciate sulla lavagna. Un massacro, pensava, quasi studiato a tavolino. Senza chiedere mai nulla a nessuno, una camminata sui sassi a piedi scalzi, qualche metro di asfalto liscio poi, di nuovo, sassi. Ma Cristina no. Lei faceva parte della bellezza del cammino, era il verde l'aria fresca le mani bagnate nella tinozza dei panni, l'odore buono di sapone. Andava a vederla di nascosto, quando tornava dalla scuola, buttava la bicicletta di lato e aspettava, il cuore rumoroso, le orecchie chiuse per l'ansia la fretta di arrivare, per vederla compiere i soliti gesti rituali. Ecco, ora esce dal retro mamma le ha detto che ci sono i panni da lavare. Cristina. Non lo aveva mai tradito, non avrebbe potuto, mai. Se chiude gli occhi può anche sentirne la voce, ma lui difficilmente li chiude. E' tornato davanti alla casa dove abitava, ma è passato in macchina, guardando a destra per un attimo, il tempo di dire" Ecco questa era la casa di Cristina". Ora, a distanza di trent'anni o poco più, si è ritrovato a parlarne, e ride mentre si racconta ride come un ragazzo. Ma tu mi vuoi bene veramente? le chiede all'improvviso. Lei lo guarda, assorta, vorrebbe essere Cristina in quel momento. Gli risponde di sì, sì che gli vuole bene, certo. E la casa di Cristina ormai è a tre chilometri indietro, o a trenta, non importa; quei ricordi, quella casa, quel nome, sono bastioni indistruttibili, certezze. Lei lo sa, mentre guarda il mare dal finestrino aperto, e sorride.
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