Ho finalmente visto il film Io Robot ispirato alla grande opera di Asimov. Devo dire che dopo aver letto tutti i commenti sparsi nei vari forum ci sono andata molto prevenuta e sono stata costretta a ricredermi. A parte essere stato uno dei migliori film che abbia visto di recente, ho trovato che, non tenendo conto del casotto fatto con i personaggi, l'ideologia o quanto meno le idee di Asimov non sono andate affatto perse.Prima di tutto quando parla Alfred Lanning, nelle registrazioni sembra di sentir parlare il buon dottore o per chi come me non lo ha mai sentito parlare sembra di immaginare quello che Asimov avrebbe detto dei suoi robot "Un giorno avranno dei segreti, un giorno avranno dei sogni". Ed è proprio di questo che stiamo parlando di sogni. Non per altro una delle mie raccolte preferite è “Sogni di Robot” in cui per chi se lo ricorda, c’è un racconto intitolato “Sogni di Robot” appunto, dove Susan Calvin interroga un robot che afferma di aver sognato ed alla fine è costretta ad eliminarlo, perché il robot, Elvex, afferma di aver sognato di essere un uomo con il compito di liberare il suo popolo ( vedi scena finale del film ).
Ci sono poi riferimenti al “piccolo robot perduto” ad “Abissi D’Acciaio”, con il personaggio dell’investigatore, che francamente è l’unica cosa che avrei evitato di mettere. Il nostro alter ego di Elija Baley con la paura di essere declassato, come il padre di Elijah, non rende giustizia al vero Baley, quello che tutti noi abbiamo amato nel Ciclo dei Robot. Ma forse il suo ruolo era proprio questo… quello di portarci a pensare al Ciclo dei Robot e al fatto che Asimov non gli diede mai una vera conclusione. Pensateci un momento… Ad un certo punto Daneel Olivaw arriva a formulare la Legge 0 “Un robot non può arrecare danno all’umanità o permettere che per suo mancato intervento l’umanità riceva danno”. E di conseguenza vengono modificate tutte le altre Leggi. Daneel incontra molte difficoltà nell’identificare l’umanità visto che non si può toccare ed è questa una delle obiezioni mossagli da Giskard. Sono sicura che se Asimov ne avesse avuto il tempo avrebbe scritto un quinto libro in cui le la Legge 0 prendeva sopravvento definitivamente sulle altre. In fondo è quello che nel film ha fatto Viki. Per proteggere l’umanità da se stessa alcuni umani devono essere sacrificati, ma soprattutto essi devono rinunciare ad alcune libertà. Questo è l’unico modo in cui i robot possono adempiere alla Prima Legge.
Se non siete convinti di questo, leggete le battute finali dell’ultimo racconto della raccolta Io Robot, tra Susan Calvin e Stephen Byerley:
“ […] L’umanità ha perduto la possibilità di decidere del proprio futuro. […]
“ […] O forse è meraviglioso. Pensi, per tutto il tempo futuro, i conflitti saranno finalmente evitabili. Soltanto le Macchine, d’ora innanzi, saranno inevitabili.”
Annarita Petrino