DEDICATAVoglio il tuo viso solo,
con l’espressione abbandonata in ascolto
del vuoto che ti risucchia
tra pollini e corolle confusi,
in questo tepore d'anima.
L'acqua si nasconde
tra le paglie degli isolotti
e la tua presenza strana.
Impercettibile e penetrante sensazione
di persona troppo distante
e molto più vicina.
Ma il sentimento non è ripicca
e gli esseri del fiume si colorano
di nuove livree per onorarlo,
come evoluzione di uno stato,
come le squame dei pini,
legnosa veste al seme nudo.
La caligine che ti avvolge
non sgrana il tuo ordito,
ma la mia diffidenza inclina
verso uno stupito senso.
Dopo che la stagione sarà trascorsa
e la regione attraversata
un cono d' ali si aprirà e disperderà la vita,
quasi una dedica a te.
Sarò colma anch’io, allora,
né donna né persona e neppure essenza,
persa dietro quella delle cose.
Riposerò, così in te,
già memoria di ieri e futura.
alice torrini - primavera 1981