zanin roberto
Senatore
Italy
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Inserito - 12/11/2004 : 19:34:25
UNA GIARA DI STORIA
di Zanin Roberto
Il deserto della Giudea, con le sue colline brulle, ardeva nella sua secca e polverosa atmosfera, folate di vento caldo mulinavano di tanto in tanto e i rapaci in cielo galeggiavano in afose correnti ascensionali. A Qumran non c'era altro riparo al sole che i coni d'ombra nei bassipiani, proiettati dalle rocce buterate e friabili o grotte numerose che si aprivano improvvise dentro le pareti delle colline. La seconda guerra mondiale era finita da poco e in quel 1947 le nuvole si addensavano insolite in quel luogo così arido, conteso tra israeliani e arabi ma per Mohamed Ed Dhib beduino della tribù dei Ta'amireh, la cosa principale era la sopravvivenza, guardava silenzioso e assorto l'orizzonte, seduto su un masso, scena ingentilita da un cespuglio che sfoggiava il verde clorofilla quasi fosse una rara gemma minerale. In lontananza i suoi occhi arrossati dalla polvere, dagli stenti di quella vita da pastore, coglievano i riverberi turchesi della fossa dove giaceva lo specchio d'acqua del Mar Morto. Le sue capre svogliate e rassegnate pur loro a quel peregrinare in cerca di arbusti e di cibo s'erano sparpagliate, zoccolando e sollevando polvere quà e là, mosche fastidiose ronzavano a degradare l'ambiente. Mohamed sognava una casa tutta sua, una vita meno penosa e mentre si lasciava trasportare dall'utopia, senti un belare lontano che lo richiamava al suo lavoro, la giovane capra dalle macchie nere stellate s'era allontanata chissà dove. Scattò felino in piedi, scrutò bene la ripida falesia che si stagliava di fronte, attraversò correndo gli uadi che avevano tracciato il loro letto nelle terrazze erodendo le bianche marne e insegui l'animale. Si trovò all'improvviso un'apertura in una faglia, chiamò con fermezza nel pertugio buio, ascoltò poi prese un sasso e lo scagliò all'interno con forza, subito si rese conto della grande profondità dell'antro e il rumore di cocci rotti lo insospetti, c'era del vasellame la sotto! Aveva scoperto una grotta e all'interno cosa aveva rotto? Rotornò all'accampamento di tende e mentre la luna si specchiava sul pelo dell'acqua del Mar Morto, cenò con suo cugino più anziano a cui confidò l'episodio successoli durante il giorno, lo convinse a seguirlo l'indomani per verificare la cosa. Fumava il tè all'aroma di menta e la pelle ramata dei due Ta'Amireh brillava di riflessi aurei in quella terra rossastra calava la notte profumata di pace. Non succedeva mai niente di eccezionale nella vita di un beduino, che non fosse la nascita di un erede o la morte di un parente, ma Mohamed aveva solleticato una recondita speranza, le stelle ricamavano il cielo profondo e prima che Orfeo calasse il velo del sonno su di lui, ebbe il tempo di sorridere all'idea di trovare un tesoro. Al mattino, prima che il sole paralizzasse con il suo ardore la mente, i due pastori partirono in esplorazione. Quando arrivarono sulla faglia, si fecero largo nella roccia, ed entrarono in una grotta che precipitava in basso a mo di pozzo verticale, calarono una corda e accesa una torcia scesero con circospezione. Toccarono il fondo di sabbia e calcare bianco, videro allineate diverse giare di terracotta, alcune ancora intere con coperchio a cappello. Aprirono la prima giara e trovarono tre rotoli avvolti in una stoffa di lino. Lo stupore presto divenne rabbia, non c'era oro ne diamanti solo dei rotoli, buono per gli antiquari. Quando a Betlemme li vendettero ad un antiquario non sapevano di aver fatto una scoperta eccezionale!!!...quelle giare contenevano passi, frammenti, dell'Esodo di Geremia, il Rotolo di Isaia, molti passi biblici di importanza storica senza precedenti. Provenienti da una biblioteca di una setta giudaista, gli Esseni che si erano staccati dalla comunità giudaica, databili dal III° al I° secolo prima di cristo. Insomma il libro che da secoli illuminava il cammino alle tre religioni monoteiste, la Bibbia aveva dei riscontri archeologici anteriori alle copie dell'anno 1000 dopo cristo. Molte altre grotte furono esplorate e molte altre giare con nuovi rotoli vennero scoperte mentre altri pastori impazzirono dalla brama del tesoro nascosto. Mohamed non tornò più a Qumran, lui aveva capito che la giara più preziosa era nel suo cuore, di semplice pastore che gioiva sereno nel veder crescere forti e orgogliosi i suoi figli e seduto all'ombra d'un ulivo ammirava il tramonto infuocato mentre calava il vento e il deserto si richiudeva nella sua intimità violata dalla curiosità di un beduino che aveva scoperto la giara della storia.
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