L'aria è chiara,
e si sente ancora l'inverno.
Il sole è solo figura agli occhi,
come figura di te
è l'idea che mi balena
a tratti tra le mille immagini
dei sogni che ho ripreso a sognare.
Sola, ormai come donna,
forse ormai cosciente del mio destino:
l'attesa infinita di qualcosa…
qualunque essa sia.
di madre, di amica, di amante,
di persona particolare… forse.
Proiettata nel futuro mio e degli altri
e immobile, anche, aspettando
in questa piega del tempo,
impigliata a questo rifugio privato
ormai diventato casa accogliente
per il mio cuore che aspetta
che il sole torni a scaldare.
Voglio tornare a mutare,
come un tempo, con le stagioni,
ma attendo che anche tu torni da me.
Difficile è questa attesa,
come le prove degli eroi passati
Fallisco ogni giorno, nell'illusione.
E l'attesa si fa dolce soltanto attraverso
quell'immagine di te, che non esisti più,
ma che sei, che somigli più
ad un fantasma che ad una idea,
al sogno di un soffio di vento,
ad uno specchio appannato
di ricordi vaghi e dolcissimi,
di attimi andati, quasi dimenticati
e in questa dolce follia
ti aspetto.
Alice Torrini - Aprile 2004

(nota bene: nulla ci accade per caso, è nostro preciso compito farne tesoro per gli altri!)