Don Chisciotte contro i mulini a vento, mentre il vento se la portava via
Nel giorno in cui da condottiero cieco aveva scorto la luce sulla via
La luce di Sancho, quella stella brillante, volava leggera, fuggiva piangente
Lasciava il suo nido, il suo cavaliere, sceglieva l’esilio, cambiava messere
Scappava dal sole, strappava il cordone del più grande amoreLontano da tutto, lontano da mostri che non eran suoi.
Una canzone per Sancho, per chi fu regina non solo braccio destro
Per chi pareva Butterfly, ma lottava come Ernesto
Per chi ha dovuto compiere quello sconsiderato gesto
Per potersi salvare, per riuscire di nuovo a brillare
Per rinascere, pianeta di raro splendore in un nuovo sistema solare
Lontano da tutto, lontano da strazi che non eran suoi.
Vola Sancho, vola via, fai chilometri e anni luce,
la tua anima è la mia, la ferita il tempo non ricuce
Vola Sancho, vola via, non lasciare strascichi di stella,
il tuo viso se ne andrà pur via , non esiste un’anima gemella
Metamorfosi Kafkiana, Sancho non ti segue più,
cieco cavaliere nero ti sei perso l’abat jour
Non sarai mai più felice né completo d’ora in poi
pagherai con l’esistenza quegli sporchi errori tuoi
Hai perduto amore eterno tra i gironi dell’inferno
Sei rimasto impantanato senza forza e senza fiato…
Lontano da tutto, lontano da sogni che non potranno più esser tuoi.
Vola Sancho, vola via, fai chilometri e anni luce,
la tua anima è la mia, la ferita il tempo non ricuce
Vola Sancho, vola via, fai oscurare in cielo la tua stella,
il mio cuore l’ho strappato via, la mia vita tornerà mai quella
Ancora non riesco, ancora non posso, esplodere forte in pianto commosso
Adorato scudiero, amore complesso, sei quanto di bello mi rimane impresso
Di quell’avventura, più bella del mondo, vissuta da giovani ma a tutto tondo
Compagno di vita, di gioie, dolori, ma sopra di tutto di folli passioni
E Lui ti lascia libero col vuoto nel petto, non vuole né lacrime né cenni di affetto
Sereno nel volto, corazza gettata, aspetta la fine in qualsiasi giornata.
Lontano da nidi, da sognati focolai, lontano da figli che non saranno i suoi.