riccardo resconi
Senatore
Italy
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102 Gold
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Inserito - 15/01/2022 : 16:19:49
Ti aspettavoEra mentre scendevo le scale di quel conservatorio Che ti vidi Faticavi a trascinare quel violoncello verso l’uscita Era quasi più grande di te Ma dovevo capirlo che la tua determinazione era forte Mi guardasti con un’occhiata veloce Ma dii quelle dolci, gentili ma comprensibili Forse è meglio che ti scansi, prima di farti ruzzolare Di certo avevi pensato quello Io, con il mio violino, ero molto più avvantaggiato E poggiai la schiena al muro, per darti spazio Ti rividi il giorno dopo, e poi quello dopo ancora La mia testa era proprio il caso di dire, suonava di mille violini E il battito del mio cuore assomigliava molto ad un tamburo in un’esecuzione classica Mi stavo innamorando Mi avevano detto che i sintomi che potevano arrivare erano quelli Io li feci arrivare ed accomodare sul palco, da buon musicista Ognuno ben saldo al suo posto Se la musica avesse avuto inizio, avrei voluto che niente non fosse al suo posto Eri girata di spalle mentre sorseggiavi un caffè, guardando attraverso i vetri ormai opachi di quella porta, la preparazione di un concerto che da lì a poco avrebbe avuto inizio Il mio ciao, fu quello simile ad un verso gracchiante di un volatile innamorato Girandoti, mi sorridesti, allungandomi la mano Non avrei più voluto restituirtela Ma questo non dovevi saperlo Facemmo il viale alberato, parlando del tempo, argomento che di solito rompe il ghiaccio, ma il rischio che rompesse altro era alto E così, passai a raccontare di me E tu altrettanto Ti aiutai a caricare il violoncello su tram, con la promessa di rivederci presto Ci ritrovammo a suonare a Praga, al suo Teatro Nazionale Eseguimmo l’Opera 102 di Brahms E fu un successo Ma in molti non sapevano Era finalmente nato l’amore tra noi due Sul Ponte Carlo, ci baciammo Il resto lo lascio al lettore Quello che io so, è che ti aspettavo
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