23 Settembre 2022"Ci sono meno omicidi e pertanto non c'è allarme", si sente dire. “e invece no, bisogna capire che gli omicidi non sono la preoccupazione di base, mentre lo sono ad esempio i semplici schiamazzi che ogni notte rovinano la vita a dozzine di persone”, perfetta analisi di una grande sostenitrice di Azione-Italia Viva e ho portato le sue parole all’attenzione di una tavola rotonda del partito sull'argomento sicurezza.
E la sorpresa di una serata avvincente nella quale cittadini di tutte le età anche se soprattutto giovani hanno portato esempi di vicende personali e proposto soluzioni per il problema dell’insicurezza così esteso e così sentito.
Quando si pensa alla vitalità dei giovani, non viene in mente che possano essere coinvolti in problemi di sicurezza personale e invece è stato un torrente in piena, uno per uno hanno raccontato del timore di uscire e di spostarsi a tarda ora in zone anche centrali dove si ritrovano i componenti delle baby gang, tante le esperienze di scippi e borseggi che alimentano poi odio e strumentalizzazione e vengono raccontati sui social. Una ragazza ha descritto le difficoltà di tornare a casa alla sera per il clima sociale preoccupante.
I consiglieri di zona di Azione-Italia Viva hanno elencato proposte e azioni che hanno consentito di risolvere parzialmente il problema in alcune zone dato che la collaborazione con la polizia locale che continua a girare purtroppo non è sufficiente per presidiare tutti i possibili luoghi di insicurezza.
Tante erano state le proposte conflittuali, bisogna chiudere i parchi? Aumentare l’illuminazione? Si è notato il successo di provvedimenti che rendano i quartieri più vivibili, riempiendo i parchi di attività apprezzate dai cittadini, arte, teatro, concerti e finalmente varie zone si sono riempite di giovani e sono tornate alla vita e questo ha allontanato le baby gang. Quindi la soluzione per portare maggior sicurezza si è rivelata quella di aprire anziché chiudere.
A questo punto gli esperti del ramo hanno presentato approfondimenti statistici molto interessanti, da un lato sembra che la percezione di insicurezza stia aumentando, dall’altro che i crimini stiano diminuendo. Per potere dare una risposta su quale sia la realtà, si tratta di rilevare cause, dati e rimedi.
I dati forniti dal Viminale non paiono completi, perché il numero dei reati è differente dal numero delle denunce, sono insiemi che non coincidono. I dati quindi possono essere letti da diverse angolazioni senza poter rispondere alla questione se i reati, con particolare riferimento alla microcriminalità, stanno salendo o scendendo.
Invece esistono dati più affidabili provenienti da strutture private, le imprese che sulla base di loro rilevazioni decidono se sia meglio aprire in un quartiere o in un altro, le assicurazioni che hanno premi più alti o più bassi a seconda della zona, i valori assegnati alle strutture da parte delle banche, in pratica è possibile verificare con precisione che cosa accade dai dati scremati di queste strutture.
E’ interessante notare che le statistiche comunque dimostrano che non esiste interazione tra comportamenti criminosi associati a un particolare gruppo, il legame è con le cose, un parco non illuminato, la famosa finestra rotta, cioè il degrado, che attira i malintenzionati, l’interazione è tra ambiente e crimine. Non è detto che ci sia uno standard di prevenzione tipo più luce e meno reati o più cancelli e meno reati, le soluzioni sono diverse e di solito comprendono la cura del territorio. In Gran Bretagna esiste una banca dati che da quaranta anni raccoglie tutti i rimedi che sono stati utilizzati con l’indicazione, uno per uno, se hanno funzionato o meno.
A Milano ci sono due realtà, le zone che si riempiono di traffico alla sera, di bar e locali che le rendono più sicure e quartieri poco frequentati che di sera diventano così insicuri che sui social si riempiono di video di scippi pubblicati da cittadini esasperati. La polizia ovviamente li conosce uno per uno e li ferma, ma tornano liberi e ricominciano. Se la situazione è favorevole a Milano in zone come China Town e i Navigli così pieni di vita, non lo è attorno alla stazione centrale e non è una percezione, ma la realtà.
La ragazza che sta raccontando altre esperienze negative sulla sicurezza all’improvviso si ferma e chiede agli altri :”Ma non è che sto dicendo cose di destra?” E tutti noi la rassicuriamo, divertiti ma consapevoli, :”no, non bisogna vergognarsi a parlare di sicurezza, far rispettare la legge non è di destra, è un problema di tutti, sono le soluzioni a essere differenti, anzi la destra ha solo urla e non soluzioni”.
Una proposta è il decentramento della cosiddetta movida, non c’è motivo per cui debba essere solo in centro. A Basilea hanno iniziato a spostare la movida più rumorosa fuori città e funziona.
Altri interventi fanno notare che andrebbero rivisti gli orari di pattugliamento delle forze dell’ordine per non lasciare sguarnito il territorio in determinati momenti con la conseguenza di zone in cui le baby gang si scatenano in atti di vandalismo, a volte solo per passare il tempo. Gli studenti che dovevano attraversare Il parco di fronte a una università della nostra città denunciavano il pericolo crescente a causa di bande che si ritrovavano vicino a passaggi nascosti e l’università stessa era intervenuta assumendo e pagando poliziotti in pensione che sono riusciti a far tornare il parco sicuro per gli studenti. C’è una linea di autobus sulle quale è frequente la comparsa di coltelli e la soluzione non si è trovata, tanto che l’azienda trasporti municipale ha indetto uno sciopero di protesta.
E una serie di proposte da parte dei convenuti che i responsabili di Azione- Italia Viva hanno trascritto e che si sono impegnati a sviluppare : centri di ascolto dei cittadini che si sentono abbandonati perché non sanno quale corpo delle forze dell’ordine chiamare di modo da poter essere indirizzati e tranquillizzati sulla presenza delle istituzioni. Aprire in ogni quartiere non solo luoghi di svago e di movida, ma fab lab e musei.
Da rafforzare l’istruzione e l’educazione civica a scuola con l’introduzione del tempo pieno e di corsi che possano dare alternative di vita anche ha chi ha più difficoltà e rischia di finire coinvolto nella microcriminalità.
Una notazione che è stata evidenziata è che il covid ha aggravato il problema della microcriminalità e del vandalismo che proliferano nelle emergenze di ogni tipo.
Quale è la differenza sostanziale tra le proposte di Azione-Italia Viva sul tema sicurezza e i partiti della destra? La destra dice quello che la gente vuol sentirsi dire, Azione-Italia Viva dice quello che si può fare con la collaborazione tra amministrazione, forze dell’ordine e cittadini, il coinvolgimento dei commercianti, l’integrazione, le forze dell’ordine che vanno sostenute e non militarizzate. In generale la collaborazione tra pubblico e privato come nelle aree degli alloggi popolari i cui assegnatari talvolta abbandonano proprio per la mancanza di sicurezza con il paradosso ulteriore che gli alloggi vengono occupati da chi non ne ha il diritto. Combattere il degrado che porta la microcriminalità e all’esasperazione dei cittadini. Poi una politica di attenzione alle aree dismesse da riqualificare con il sostegno del privato.
Una serata che ha visto l’ascolto da parte di Azione-Italia Viva delle voci del paese reale e ha offerto soluzioni, l’interazione tra i cittadini e i loro rappresentanti, la vera democrazia dal basso.
Roberto Mahlab