Ed un giorno sparì.Il signore della casa d'inverno, così lo chiamavano quelli del paese indecisi se essere turbati dalla sua anonima serenità o dalle sue stravaganti abitudini. Con qualsiasi tempo e qualsiasi stagione lo vedevi andare in giro con il suo doppiopetto grigio, il suo orologio da taschino d'argento e gli occhiali di tartaruga. Il suo passo era di chì non aveva fretta di raggiungere alcun luogo ma i suoi occhi, i suoi profondi occhi azzurri, tradivano questo suo apparente, casuale, passeggiare. Adorava i bambini e loro lo adoravano, sopratutto i più piccini che stranamente non lo guardavano mai o sarebbe più corretto dire che lo guardavano intorno, di contorno, mai direttamente. Gli adulti non capivano, alcuni erano sorpresi, i più ne erano spaventati. La più spaventata di tutte era la signora Matilde, impiegata all'ufficio postale, fù lei a dire di aver sentito da un collega di un'altra città che aveva saputo che qualcosa di oscuro e tremendo era nella vita di quell'uomo. La signora Matilde aveva una ragione tutta speciale per raccontare a tutti questa storia ma mai avrebbe ammesso che Lucia, sua figlia, le diceva di vedere le stelle, la luna, gli alberi dove lei vedeva solo un viso anonimo, un cappello, uno strano orologio ed un ordinario doppiopetto.
La signora Matilde aveva anche fatto vedere Lucia da un dottore perchè era veramente preoccupata e quando questi le disse che sua figlia aveva una "stravagante fantasia" lei riconobbe la famosa goccia che faceva traboccare il vaso. In pochi giorni tutto il paese seppe dell'oscuro passato di quell'uomo così strano ed ordinario allo stesso tempo.
E venne convocato a casa del sindaco. Molti erano certi che non si sarebbe presentato, che lo avrebbero visto andare in giro in quel modo così non determinato. Ma lui arrivò.
"Buonasera Signori, a cosa debbo il vostro cortese invito" chiese.
"Ecco, veramente, si tratterebbe di cosa molto riservata" disse il sindaco, agitandosi sulla sedia, turbato dagli occhi incredibilmente azzurri che lo fissavano da dietro due occhiali di tartaruga..
"Mi dica, sono io in persona, lo giuro, e sono pronto a conoscere la riservata cosa" e si sedette sulla sedia di fronte al sindaco.
Dietro la porta vi era la signora Matilde, che a tempo perso fungeva da segretaria del municipio, ad onor del vero in quel momento stava proprio pensando che il suo tempo non era mai stato perso e che tutto il suo lavoro passato certamente valeva quel suo orecchio appoggiato alla porta dell'ufficio del sindaco.
Il sindaco si schiarì la voce "ecco, ci risulta che lei abbia in altro luogo, avuto problemi, le risulta questo?" chiese, asciugandosi la fronte e maledicendo in cuor suo quegli occhi così azzurri.
"Problemi? quali problemi?" chiese l'uomo aggiustando leggermente il cappello..
"I bambini..." farfugliò il sindaco..
"I bambini?" disse l'uomo invitando con la mano il sindaco a proseguire..
"I bambini dicono che.. che lei è invisibile" disse queste ultime parole in un soffio.. maledicendo questa volta quell'arpia di Matilde che l'aveva portato a questo imbarazzante istante..
L'uomo sorridendo "Quindi i bambini dicono che sono invisibile?" chiese..
"E' quello che dicono, ma i suoi problemi negli altri paesi..cioè lei ha avuto problemi in altri paesi vero?" supplicò, dal bordo della scrivania, un pallido sindaco.
"Eh si, prima o poi tutti abbiamo dei problemi" ammise l'uomo alzandosi..
"E che problemi erano.. se posso chiederle.." il sindaco sollevato dall'avvicinarsi dell'incontro tentò un ultimo atto eroico..
"...." l'uomo lo guardò...
e disse
"In ogni paese come, ad esempio, il nostro, le persone passano il tempo ad osservare gli altri, come si vestono, dove vanno, quanto è ricco quel panciotto, quanto è bella quella carrozza.. stanno tutto il tempo ad origliare..." e guardò verso la porta dove una matilda fece un silenzioso salto all'indietro " e a discutere su questo e su quello, sull'apparenza, sull'esteriorità, bellezza ed eleganza.."
"Si questo mi sembra normale, giusto, morale" disse il sindaco nell'autorevolezza dei quasi 39 voti ricevuti nelle ultime elezioni..
"Forse lo è, forse no.. " continuò l'uomo "ma in ogni paese ci sono anche bambini.. i più piccoli tra loro non hanno ancora imparato tutte le regole e si affidano al proprio senso, ai loro occhi, alla mente libera da bilancie morali, estetiche e di convenienza" continuò l'uomo..
"Vede.. caro sindaco.. i bambini non guardano le cose, guardano -attraverso- le cose.. le comprendono, le vivono, le sentono.. vale per il loro più caro giocattolo come per l'adulto che sorride loro..caro sindaco, i bambini.. " concluse l'uomo " sono liberi di spaziare con lo sguardo dentro di noi perchè noi siamo il loro universo.. " e su queste parole, con un cenno di capo, si alzò e si avvicinò alla porta.. aspettando qualche secondo, come sapesse che matilda accortasi in ritardo della sospensione del discorso era ancora appoggiata alla porta.. poi con un colpetto di tosse, toccò la maniglia e l'aprì.. uscendo.
Lucia era alla finestra e stava osservando la splendida mezzaluna quando vide passare l'uomo trasparente.. quello che sua mamma diceva che era sempre triste.. lo vide fermarsi davanti alla sua finestra.. le piaceva sempre tanto osservare il bordo luminoso della forma del suo cappello trasparente.. era quel bordo che non aveva detto al dottore strano, lei aveva solo detto che l'uomo era trasparente, era sicura che se avesse detto del bordo le avrebbero detto che era matta come lo zio luigi.. allora lei aveva tenuto il segreto del bordo e aveva detto che quel signore era solo trasparente.. li aveva imbrogliati.. sorrise.. e vide, in quel momento, la mezzaluna muoversi, girare e diventare una bocca, un sorriso nel mezzo del volto dell'uomo trasparente..
Applaudì felice a quella nuova magia dell'uomo trasparente.. se la vedesse la mamma, pensava.. ma lei non c'e' mai a vedere le cose che le dico io, pensò guardandosi la punta delle scarpe..
Poi alzò di nuovo lo sguardo ed in quel momento.. vide il bordo luminoso dell'uomo trasparente allargarsi, diventare sempre piu' grande e sottile.. fin quando non vide più il bordo, la luna era tornata in alto e nel posto giusto.. Lucia era felice.. ora sapeva che il suo amico trasparente sarebbe stato sempre vicino a lei e lei avrebbe sempre guardato attraverso di lui..
E per tutti gli altri, per i "grandi", di nuovo, sparì.
Beppe Andrianò