ophelja
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Italy
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Inserito - 23/06/2003 : 17:52:59
Il 24 Giugno ha, da sempre , un significato speciale nelle tradizioni popolari . Quando avevo sette o otto anni, nel nostro quartiere abitava una donna senza alcuna istruzione ma ricca di saggezza e di memorie antiche, il cui vero nome era Elisabetta, e che tutti chiamavamo Bettina. Era piccola , conosceva formule di scongiuri e medicamenti fatti con erbe e, soprattutto – diceva – sapeva predire il destino delle ragazze da marito. Il giorno indicato per la “predizione” era il 24 Giugno, natività di San Giovanni Battista. L’inquilina del primo piano era una signorina attempata , già chiamata zitella anche se aveva soltanto trentacinque anni; per l’epoca, a quell’età, si era già fuori tempo massimo per un matrimonio che si voleva , per le ragazze, al massimo verso i venticinque anni. Carmelina era bella e intelligente , ma anche disperata. Pertanto si sottopose di buon grado al rito di San Giovanni che venne vissuto come evento da noi bambini del palazzo. Il pomeriggio tutto era pronto per la divinazione. Bettina, che si era procurata del piombo da far sciogliere in un pentolino, fece inginocchiare Carmelina davanti a lei e le pose sulla testa un catino di ferro smaltato riempito di acqua. Dopo alcune preghiere mormorate a mezza voce e con ampi gesti delle braccia, Bettina versò il piombo fuso nel catino: la nuvoletta di fumo che ne uscì fece venire i brividi ai grandi che capivano la pericolosità del rito, ma affascinò noi bambini che sgomitavamo per un posto in prima fila. Bettina, perfettamente padrona della situazione, aspettò che l’acqua diventasse ferma e poi cominciò a guardare quell’oggetto misterioso che si era formato. Noi tutti vedevamo solo un ammasso di metallo, lei invece disse: “E’ una nave. Il tuo sposo lo troverai con una nave” . Una nave…sarà un marinaio, pensammo. “No, non un marinaio” continuò Bettina. Carmelina era visibilmente delusa. Avrebbe gradito una forma che ricordasse , anche alla lontana, un prosciutto, una mozzarella, insomma una qualche conferma all’interessamento che nutriva nei confronti del salumiere, e invece… Passarono altri tre anni da quel giorno e Carmelina diventava sempre più triste e zitella ; fu quindi per lei una scelta obbligata decidersi a raggiungere il fratello in Australia. Partì infelice, perché amava l’Italia e il suo paese, e perché il viaggio era tanto lungo…quasi un mese di mare per raggiungere quelle terre sconosciute. Ed ecco la conclusione della storia: sulla nave , Carmelina conobbe un uomo di circa quarant’anni che raggiungeva dei parenti a Perth. L’amore sbocciò improvviso e definitivo. Si sposarono, fecero fortuna, tornarono al paese per vivere da ricchi ed ebbero un figlio: Il nome del figlio? Giovanni Battista, of course. Ophelja
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