Sono le otto di una mattina di un fine settimana, papa' Luca e' stato il primo a svegliarsi ed e' uscito per andare a comprare le deliziose e croccanti brioches dalla pasticceria vicina.
Mamma Cristina e' in cucina ad assaporare il caffe' con il latte, inzuppandoci i biscotti alla crema.
Il piccolo Federico, cinque anni, dorme saporitamente perche' ha bisogno di recuperare per smaltire la fatica di quella straordinaria avventura che e' la prima settimana a scuola.
"Mamma, mi porti il latte?", e' la voce soffice di Christian, tre anni, che si e' gia' svegliato ed e' riuscito ad accendere il video con le sue cassette preferite. "Vengo tesoro", Cristina apre l'anta dell'armadio della cucina, prende il boccale con i disegni e lo riempie di latte caldo versandolo dalla brocca appoggiata sul piano del forno a gas.
Esce dalla cucina e attraversa il salone, lancia uno sguardo alla gabbietta appoggiata sul pavimento di fronte alla finestra, il canarino dorme sul trespolo, Geronimo lo hanno chiamato e pare una soffice pallina gialla, la testa infilata sotto le alucce, sporge solo una delle due zampette sulla quale si appoggia nel sonno.
Entra nella stanza del piccolo Christian e si avvicina al suo letto, ripone la tazza fumante sul comodino e lo abbraccia stretto stretto :"buongiorno ometto!". Il bimbo inizia a ridere forte perche' le mani della mamma gli fanno il solletico.
Beve tutto il latte, infilando anche il nasino nella tazza, la mamma gli toglie delicatamente con un dito il rivolo bianco dal volto e lo appoggia sul cuscino dicendogli con allegra severita' :"e adesso fai il bravo, la mamma se ne torna in cucina a preparare le lasagne per pranzo".
Anche mentre sta impastando la farina, grazie all'attento udito allenato di mamma, riesce a cogliere il suono della piastrella che scricchiola nel salone, come ogni mattina il bimbo e' sgattaiolato fuori dalla sua stanza.
Christian apre il grosso sacco colorato pieno di soldatini, Geronimo apre gli occhi all'improvviso, avverte un'omba che si avvicina alla sua gabbia, la sua testolina torna eretta e il suo peso ora riposa su entrambe le zampette, e' sveglio.
Il primo soldatino lanciato da Christian colpisce la griglia della gabbia, il secondo le passa attraverso e lo sfiora, per evitare il terzo il canarino e' obbligato ad un saltino che lo fa rimanere a mezz'aria e i lanci successivi lo costringono a rifugiarsi nella verandina che sporge verso l'esterno.
Il bimbo gorgoglia di gioia e prima tenta di abbracciare la gabbia, ma non ci riesce e poi si concentra per staccare con le sue piccole dita i fili dell'altalena e svitare i bastoncini di legno che fungono da piedestalli per Geronimo, ormai appiattito sul fondo, ma il suo pigolio di terrore non e' compreso da Christian che con un ultimo poderoso sforzo rovescia la gabbia.
La mamma sente il suono sordo sul pavimento e accorre, si blocca con le mani nei capelli :"ma che hai combinato ancora?".
Il canarino sbatte disperatamente le alucce cercando di recuperare l'equilibrio, dalla gabbia escono l'acqua del piccolo serbatoio e manciate di semini verdi, il pasto di Geronimo, sono sparse sul pavimento.
"Niente mamma, io non ho fatto niente!". risponde con tono un poco spaventato e espressione stupita Christian, "mamma, perche' Geronimo rimane in piedi e non a testa in giu' come la gabbia?".
Cristina prende in braccio il piccolo e lo appoggia sul divano e poi con un gemito di grande pazienza rimette in piedi la gabbia, prende la scopa con lo straccio e asciuga l'acqua e raccoglie i semini con una palettina di plastica.
La giornata trascorre nella bella famigliola tra pranzo e cena e giochi con i bambini. All'ora della buona notte il piccolo Christian attraversa il salone e prende in mano uno dei soldatini rimasto fuori dal grosso sacco e di colpo lo scaglia contro la gabbia del canarino, Geronimo sobbalza e Christian entra nella sua stanza ridendo divertito.
Prima di addormentarsi ottiene di poter vedere la cassetta dei suoi cartoni animati preferiti e scivola nel sonno mentre sullo schermo il gatto Silvestro si sta inventando una incredibile diavoleria per indispettire il canarino Titti, quanto Geronimo si dovra' aspettare di subire la mattina successiva.
A mezzanotte tutto tace nella casa, tutti i componenti della famiglia dormono. Un cigolare lontano fa sussultare mamma Cristina, lo stridio di una porticina di ferro che si apre, e' l'immagine che le viene in mente, ma e' un attimo e il silenzio che segue la riporta nel sonno.
Il piccolo Christian arriccia il nasino mentre dorme, un solletico di un batufolo di piuma lo disturba. Emette un piccolo lamento e si volge a pancia in giu'. Il solletico gli sale sulla schiena e non cessa, il bimbo si sveglia e inizia a grattarsi, scende dal lettino, ma il solletico lo insegue, si muove per la stanza, risale e nasconde la testa sotto il cuscino, le piume gli toccano i piedini. Scalcia fino a che si ritrova a testa in giu' nel letto e i suoi occhi registrano per un attimo un'immagine volante illuminata da un filo di luce di luna che penetra nella stanza attraverso un infisso della finestra. A cavallo del raggio luminoso, il gioco d'ombre gli rivela un uccello dalle ali che paiono immense che lo osserva e che poi sparisce in direzione della porta della stanza.
La nuova alba sorge, papa' Luca scende per comprare i giornali, Federico dorme ancora, stanco perche' il giorno precedente ha giocato a pallone ai giardinetti con i nuovi compagni di scuola, mamma Cristina sta scaldando il latte, nell'attesa della vocina affamata di Christian.
Si accorge che il bimbo, con la coperta in mano, e' appoggiato allo stipite della porta e la guarda con gli occhioni spalancati :"mamma, ho sognato che c'era una cosa grossa grossa con le ali che mi seguiva".
La mamma gli va incontro e lo avvolge in un abbraccio protettivo, sorridendo lo fa sedere al tavolo :"allora oggi il latte lo bevi qui con me, piccolo tesoro".
Christian infila il viso nella tazza e quando ha finito di bere la mamma gli toglie dal nasino il rivoletto bianco, "ora vai a giocare, io devo lavare e stirare i tuoi pigiamini" e con un ultimo bacino lo sospinge verso il salone.
Passano i minuti e non si ode un suono, mamma Cristina si preoccupa e si incuriosisce, si asciuga le mani nel grembiule ed entra in salotto, il piccolo Christian e' intento a giocare con i suoi soldatini, sul pavimento, calmo, anzi forse un po' ammutolito, i giocattoli sono in bell'ordine attorno a lui, lontani dalla gabbia di Geronimo, appallottolato come una pallina di pelouche, dorme su una zampetta appoggiata al trespolo.
La giornata trascorre tranquilla, tra pranzo e cene e giochi con i bimbi. All'ora della buona notte il piccolo Christian attraversa il salone e per un attimo lancia uno sguardo al canarino. Un raggio di luce di luna proveniente dal vetro della finestra illumina Geronimo mentre batte le ali, un lampo dagli occhietti maliziosi ricambia l'occhiata del bambino.
Il mattino dopo papa' Luca sta per andare al lavoro, si ferma un attimo sull'uscio, pensoso, si volge e chiede a mamma Cristina che e' in procinto di far bollire il latte :"sai, ieri sera sono andato a dare la buona notte al piccolo Christian, non stava guardando il solito video di gatto Silvestro e Titti, guardava Biancaneve".
Roberto - I brividi di concerto
Scritto con la collaborazione di mamma Cristina, papa' Luca, i piccoli Federico e Christian e Geronimo, il loro canarino ritratto nella foto di copertina.
I fatti narrati non sono frutto di fantasia, non tutti, forse.