I prestigiosi relatori hanno presentato stasera il folto gruppo di autori che ha composto i capitoli del libro "Perche' Israele", tante persone che sono andate in Israele, tanti democratici che sono andati a vedere che cosa e' Israele e lo hanno scritto e pubblicato. E che gia' hanno detto che vi torneranno alla fine di quest'anno e spesso in futuro.Perche' Israele non e' quello che una demonizzazione continua presenta, gli ebrei non hanno occupato uno precedente stato palestinese, semplicemente perche' esso non e' mai esistito, i kamikaze non sono combattenti per la liberta', sono bombe umane, prefabbricate da mandanti che ben altro hanno in mente che il legittimo diritto del popolo palestinese di avere uno stato. Non e' Tel Aviv la capitale di Israele, ma e' Gerusalemme, quella Gerusalemme dove sempre nella Storia e' rimasta presente la comunita' ebraica.
Tutti i relatori di tutte le parti politiche sono stati chiari, la scelta della difesa di Israele e' la scelta di pace e di democrazia, perche' Israele e' una fiorente democrazia, lo e' sempre stata ed e' oggetto di un gigantesco assalto terroristico. Mille morti e migliaia e migliaia di feriti negli attentati in un paese di soli sei milioni di abitanti, eppure le istituzioni democratiche non sono state scalfite.
In Europa le famiglie di origine ebraica stanno lasciando la Francia tra le sinagoghe che bruciano e i cimiteri violati, l'antisemitismo e la falsificazione delle notizie su Israele non sono critica legittima all'operato di un governo, la critica legittima non deve scadere in demonizzazione, di un intero paese, di un sistema elettorale legittimo e democratico, di un governo legittimo e scelto democraticamente, di un popolo che e' costretto a difendere la sua esistenza non solo dal tempo della rifondazione dello stato di Israele, ma da secoli di persecuzioni.
Renato Mannheimer ha rilevato come i sondaggi mostrino una correlazione tra disinformazione, demonizzazione di Israele e antisemitismo e ha individuato nei formatori dell'opinione pubblica la chiave della disinformazione. Si e' chiesto come opporsi alla demonizzazione continua, alla falsificazione, alla distorsione sistematica e insieme a Piero Ostellino e a Bruna Ingrao ha invitato a fronteggiare apertamente il problema, ad affrontarlo faccia a faccia, a rendersi conto che il rischio di una ferita profonda e definitiva al tessuto democratico europeo non e' da sottovalutare, fascismo, nazismo e comunismo hanno perseguitato gli ebrei e le ideologie che hanno perseguitato gli ebrei sono le stesse che hanno tolto la democrazia a tutti, ebrei e non ebrei. La lotta alla disinformazione su Israele e all'antisemitismo diventa quindi una lotta comune per evitare che l'intera democrazia venga travolta, per evitare che l'Europa collassi ancora una volta.
E' Bruna Ingrao a raccontarci quell'Israele che chiunque l'abbia visitata conosce, che chiunque ami la democrazia ha bene in mente, e' un laboratorio sociale avanzato, qualunque ne sia stato il governo, e' un paese in cui cento differenti origini collaborano alla crescita comune, gente dallo Yemen, dall'Etiopia, dalla Russia, tutti i colori della pelle, tutte le religioni, ebrei, musulmani, cristiani, in cui i palestinesi che vengono a lavorarci godono di diritti che nei territori soggetti all'autorita' di Arafat non possono neppure sognare, parlano liberamente con i cittadini di Israele nelle organizzazioni per la pace, mentre a casa loro non possono farlo, un paese leader negli studi universitari, dai cui laboratori di medicina escono cosi' tanti prodotti che alleviano la sofferenza a pazienti residenti in tutto il mondo, un paese che contribuisce alla cultura di ogni sua minoranza, in cui vengono create strutture universitarie per le ragazze appartenenti alle tribu' beduine, un paese all'avanguardia nella ricerca e nella musica, nell'arte e nell'elettronica.
Questo e' Israele, questo e' sempre stato Israele, questo non si dice di Israele, come non si dice che nelle scuole dell'autorita' palestinese invece i sussidiari invitano i bambini alla guerra santa. Le miriadi di cortei antiisraeliani nelle strade d'Europa mentono su Israele e tralasciano la semina dell'odio nelle menti dei bambini palestinesi da parte delle loro corrotte autorita'. E invece, se vogliamo arrivare alla pace, dobbiamo denunciare quanto viene fatto per corrompere le generazioni e dobbiamo denunciare i corruttori, dobbiamo aiutare quelle generazioni.
Come potra' lo stato palestinese formarsi quando le immense risorse che vengono incanalate anche dall'Europa per la sua costruzione sono invece dirottate in strumenti di guerra psicologica e di terrorismo?
Dobbiamo denunciare l'atmosfera simile agli anni trenta in Europa che nei paesi arabi a regime assolutista ha volutamente scatenato un'antisemitismo violento, le accuse agli ebrei di mescolare il sangue dei bambini al pane azzimo, "i protocolli di Sion", spacciati come letteratura veritiera. La guerra al terrore non si vince solo con l'opposizione militare, ma con il recupero delle coscienze, altrimenti sara' guerra eterna, una guerra non tra civilta', ma contro qualunque civilta'.
Antonio Landolfi e Peppino Caldarola, esponenti della sinistra italiana, hanno invocato che la sinistra stessa si svegli, che non pretenda solo che la destra si legittimi nei confronti degli ebrei e di Israele, ma che si guardi all'interno ed esca dall'assurdo che quanto richiede agli altri non lo richiede a se' stessa, dimenticando che il sionismo nacque come costola del movimento operaio, del socialismo, i kibbutz sono stati il socialismo realizzato, aggregandosi contro Israele la sinistra calpesta le proprie radici. Una sinistra che deve riprendere in mano il discorso nella cultura, nell'educazione scolastica, discorso che ha abbandonato, per quanto riguarda Israele e il popolo ebraico, nelle mani degli estremisti. E scopriamo che le battute pubbliche sugli ebrei non sono piu' reato, quanto meno di coscienza.
Gli autori dei capitoli del libro "Perche' Israele", ci tornano di nuovo, l'invito e' a tutti, andiamo a vedere con i nostri occhi quale e' la realta', la verita', e poi raccontiamo.
Il libro "perche' Israele" e' pubblicato dalla casa editrice Belforte
www.libreriabelforte.com
I proclami d'odio che vengono fatti studiare ai bambini palestinesi li trovate sul sito del prestigioso Memri (Middle East Media Research Institute)
http://memri.org/italian
Le serate di informazione democratica sono organizzate dal teatro Franco Parenti a Milano
www.teatrofrancoparenti.com
Concerto di Sogni