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 La signora dei folletti
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luisa camponesco
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Inserito - 22/09/2004 :  17:29:14  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
La signora dei folletti

Lo sapeva fin da quando era una bambina, glielo aveva detto una lucciola in una notte d’agosto “farai sognare i bambini”. Non lo aveva più dimenticato nonostante fossero passati molti anni ed ora che era una donna adulta stava realizzando il suo sogno, creare fate, elfi e troll con materiali che la natura stessa forniva.
Pensava a questo, quella mattina mentre raccoglieva rami che le onde del lago portavano a riva.
“Ecco questa è una barca sulla quale far navigare una fata” oppure “questo è un villaggio di elfi”. Ogni pezzo di legno veniva disegnato dalla sua fantasia e assumeva le forme più strane, vedeva castelli, laghetti, boschi dove gli gnomi potevano giocare.
Con il suo bottino, Nora tornava a casa e disponeva i legni nel giardino, perché il sole potesse asciugarli, poi nel garage, trasformato in laboratorio, si accingeva a finire il lavoro. Il villaggio dei troll era terminato, ora era la volta delle fate alcune di loro erano ancora chiuse nella scatola. Un piccolo tocco all’altalena, un po’ di muschio nel bosco, una pennellata sul viso di un elfo.
Il tempo volava e già si era fatta sera, Nora guardò soddisfatta il suo lavoro, collocò un piccolo gnomo nella sua casetta, “bene” si disse dopo essersi guardata attorno “finirò domani”, Spense la luce e si preparò per la cena.
Appena Nora se ne andò, un brusio dapprima impercettibile, poi sempre più accentuato si udì provenire da uno scatolone.
- Spostati un po’ non riesco a muovermi - un grosso gnomo incominciava ad agitarsi e a sgomitare finchè riuscì ad arrivare al bordo della scatola
- Ehi lassù che fate stasera? - disse rivolto ai nanetti schierati sul tavolo
- C’è una festa nel castello delle fate. - risposero
Le feste delle fate erano sempre straordinarie tutti, ma proprio tutti, volevano partecipare.
Il garage si stava animando, gli elfi erano in agitazione.
- Stò arrivando - disse uno di loro scivolando su di una foglia
- Il mio viso non è ancora stato dipinto! - esclamò un piccolo troll
- Meglio così tanto sei brutto ugualmente - elfi e troll incominciarono a lanciarsi palle di muschio
- Smettetela! - un angioletto con le ali bianche intervenne nella lite - se c’è una festa, che sia per tutti.

Intanto le fate si preparavano, si lisciavano le ali, si specchiavano, erano proprio belle. Il loro castello si illuminò di colpo e una musica dolcissima si diffuse ovunque. Gli gnomi e i folletti incominciarono ad avviarsi, non era così semplice salire in cima al tavolo, allora alcuni Elfi gettarono delle cordicelle fatte di fili d’erba e con grande fatica issavano gli gnomi. I troll dispettosi le tagliavano e gli gnomi ruzzolavano sul pavimento fra le risate di tutti.
- Vergognatevi! – Biancaneve con i pugni sui fianchi li rimproverava – non è cos’ì che ci si comporta.
Nessuno ascoltava, ciascuno voleva dire la sua e nella confusione non si capiva nulla. Intanto Serenella, una delle fate nuotava nel laghetto incurante del baccano quando un sassolino lanciato da un folletto la colpì.
- Ti faccio un incantesimo e ti trasformo in un rospo – il folletto prese paura e si nascose dietro un vasetto di colla.
Serenella furibonda sbattè le ali e una polvere luminosa si sparse dappertutto, mentre le sue due sorelle si divertivano sull’altalena .
- Un po’ di ordine – urlò il re degli gnomi
- Un po’ di ordine – fece eco il principe dei folletti, segretamente innamorato di Serenella
Impossibile, le loro voci si perdevano nel vento. Più in basso, vicino alla scatola dei pennelli, troll, elfi, gnomi, si lanciavano pezzetti di carta arrotolati, sembrava un finimondo.
-BASTA COSI’ !!! – una piccola tromba suonò e tutti tacquero. La regina delle fate era apparsa alla finestra del suo castello con un’espressione scura.
- Questa sera niente festa! Siete tutti dei maleducati! D’ora innanzi le feste saranno solo per le fate.
Un mormorio di disapprovazione si levò da ogni parte.
- Ma non è giusto!!! Tutta colpa dei troll
- Tutta colpa degli gnomi..
- Tutta colpa… delle streghe nascoste dietro la scopa
- E’ tutta colpa vostra, di tutti voi – continuò la regina delle fate – siamo tutti uguali in questo piccolo mondo, il nostro compito e far sorridere i bambini, non farci la guerra.
Il silenzio era totale, tutti erano mortificati e a testa bassa ognuno tornò nel suo scatolone
- Ma se imparerete a comportarvi bene, faremo ancora grandi feste – così dicendo, con la sua bacchetta magica creò una miriade di bolle colorate che volarono leggere in ogni direzione.
Ma si era fatto tardi e il chiarore dell’alba filtrava attraverso i vetri e il primo raggio del sole accarezzò il castello delle fate, la casa degli gnomi, il laghetto degli elfi, il giardino dei nanetti, non tralasciò nulla, ciascuno ricevette il suo calore in eguale misura.

Un profumo di caffè si diffuse nel garage, la porta si aprì e apparve Nora con la sua tazza fumante.
- Ma cosa è successo stanotte? – disse quando vide tutto quel disordine, e le carte per terra, il muschio sparso ovunque – magari è entrato qualche topolino. Mamma mia adesso devo rimettere tutto in ordine.
Posò la tazza poi raccolse il piccolo troll
- Devo finire di dipingere il tuo viso
Nora, presi colore e pennello incominciò, ma per quanto si sforzasse di disegnare un’espressione seria e imbronciata gli riusciva sempre un volto sorridente.

- Ho capito birbante, così vuoi apparire più bello? Allora ti accontento.
Nora non si stupiva più di nulla, ormai lo sapeva da tempo che il suo garage era un luogo magico e tutte le notti accadeva qualcosa di strano, qualcosa di incredibile e straordinario.

Lo sapeva, perchè molti anni prima, una lucciola glielo aveva detto in una notte d’agosto.










Edited by - luisa on 22/09/2004 17:35:12

Elena Fiorentini
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Inserito - 22/09/2004 :  20:33:31  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Lo sapeva, perchè molti anni prima, una lucciola glielo aveva detto in una notte d’agosto.

Così finisce la storia.

Ma Nora non avrebbe mai immaginato che un gruppetto di viaggiatori ,provenienti da un'isola situata in mezzo al mare, un'isola ancora lontana dalle mete turistiche, dove si vive raccontando storie, decise di prendersi una vacanza.
Cammina , cammina, sotto scrosci d'acqua e nuvole mai viste prima d'allora, lampi, tuoni procelle...direbbe il poeta...giunsero in visita al magico regno degli elfi, delle fate e dei troll.
Ci viene raccontato che i visitatori arrivarono all'ingresso di un piccolo garage di una casa tra i fiori, in riva a un lago alpino; all'entrata un po' di polvere magica cadde sui capelli e sugli occhi di ogni visitatore. Ognuno potè finalmente vedere le cose come erano veramente e non come sembrava che fossero.
Risatine sommesse, un bisbiglio, fruscio di rami e foglie accolsero i visitatori che poterono scambiare visita nei vari paesini costruiti tra i rami degli alberi del lago.

Alla fine venne data una grande festa in loro onore in cui vennero serviti dolcini al miele, ci si potè dissetare con nettare direttamente da calici dei fiori multicolori, così i visitatori se ne andarono terminando il loro viaggio felici e soddisfatti.

....zia Rosy,
dopo avere letto le straordinarie storie
dei folletti
decise di dare
il suo contributo
al racconto
con la cronaca
delle vicende
del suo straordinario viaggio
alla casa

della signora dei folletti

Edited by - Elena Fiorentini on 13/08/2005 09:32:49Vai a Inizio Pagina

   
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