Le lacrime in tasca
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Alice Torrini
Oggetto:
Le lacrime in tasca Quando ero piccina avevo sempre, ogni Natale, un unico desiderio da domandare a Gesù Bambino, svegliarmi la mattina di Natale a casa di mia zia in america.
Inserito il:
23/12/2004 13:19:31
Messaggio:
Mia zia abita in Michigan e per Natale là c'è sempre la neve, in una contea piena di boschi di white fir (abeti bianchi, che per Natale addobba con fili di luci bianche e blu.
Ho anche tre cugini, molto cari a cui sono legata da profondo affetto, specialmente al più piccolo che ha la mia età e la bellezza di sei bambini... ancora oggi ho questo sogno e spero di realizzarlo il prossimo anno, quando sarò laureata e avrò, spero un po' più di tempo per regalarmi una vacanza "vera".
Ciò che mi è sempre mancato di più del Natale era quella dimensione di "famiglia" che io non avevo, poiché sono figlia unica, mia madre lo è anche lei e la mia zia (sorella del babbo) vive appunto in America da prima che io nascessi, mi mancava anche la dimensione della preparazione al Natale, che comporta il fare i regali in casa, in casa nostra non era abitudine... insomma quando leggevo le letterine dei miei cugini che mi raccontavano di aver preparato insieme alla zia i dolci delle feste, i biglietti di auguri... li invidiavo profondamente e sono arrivata anche a detestare la mia mamma che non mi aiutava a fare niente di tutto ciò.
Col tempo ho capito che non era colpa sua, non aveva avuto modo d'imparare, rimasta orfana a dodici anni, la vita le aveva insegnato che niente è dono e tutto va guadagnato e a caro prezzo... il suo cuore si è indurito e ha fatto anche troppo riuscendo ad amarmi, visto che nessuno ha amato lei... a parte mio padre.
Questo è il secondo Natale che non c'è più il mio babbo e forse sento la sua mancanza oggi più dell'anno scorso... mi manca ogni giorno, quando non capisco i concetti di Contabilità e di Estimo (lui ha fatto l'amministratore fiduciario in Somalia e conosceva benissimo la partita doppia e tutte le tecniche di stima agraria), mi manca quando ho un successo in qualsiasi campo e avrei desiderato averlo con me e che mi vedesse, finalmente tornata ad essere la sua "pippirilli" di quando prendevo "ottimo" a scuola... piango a volte, ma poi mi metto a ridere perché quando ero piccina e mi capitava qualcosa di brutto, e poi piangevo, lui mi prendeva in braccio e mi diceva: "Quante lacrime... sempre pronte le hai, ma dove le tieni? In tasca? Rimettile lì, se no le perdi!"
Era con lui che preparavo il Natale: purtroppo era una preparazione breve, perché lui lavorava fino alla vigilia, ma la mattina del 24 mi prendeva e andavamo ascegliere l'albero e dopo a prendere la terra sul greto dell'Arno per renderlo stabile nel fustino del Dash rivestito con la carta dell'uovo della Pasqua precedente. Poi dopo prenzo tiravamo fuori tutte le palline di vetro e i fili d'argento e le luci colorate e lo addobbavamo: insieme. Era una gioia per me e ancora lo ricordo...
Intanto mentre ricordo, sogno, nella mia casa piena di luci scintillanti, quella famiglia numerosa che non mi è stato dato di avere, e preparo pacchetti colorati, per gli amici (per fortuna ne ho tanti sparpagliati in tutta Italia) adesso ho tanti nuovi amici tra voi e sono ancora più felice e grata alla vita che pur non essendo stata generosa nell'esaudire il mio desiderio di "famiglia vera", mi ha dato la gioia di averne una talmente "allargata" che va da un continente all'altro!
Vi voglio bene e vi auguro tutta la felicità possibile.
Alice
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