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RADIOVENERDI'

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=11583
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Alessio
Oggetto: RADIOVENERDI'
Inserito il: 14/05/2005 19:08:26
Messaggio:

Indomito Luca. La voce aspra della notte.
Fumavo una sigaretta mentre ascoltavo radio venerdì.
In quella macchina l'odore di vita ;
i finestrini abbassati, i piedi a penzoloni e quelle infradito di cuoio così comode.
- Chi abbiamo in linea questa volta ? - chiese Luca con decisione
- Vorrei rimanere anonimo se posso - rispose una voce nasale
- Si può fare - annuì Luca con un certo piglio
- Si può fare se quello che stai per raccontare ha una certa attinenza con il tema della serata. Ricordo a te e a tutti i radioascoltatori che a radio venerdì si parla d'amore - riprese.
Guardavo la luna. La notte è sempre silenziosa, ovattata. Il tempo si diluisce miracolosamente ed io torno a vivere.
Dopo una giornata frenetica riprendo a comunicare con il mondo, il mio mondo, fatto di domande e di ben poche risposte.
- Si Luca – continuò l’anonimo.
- Volevo condividere con gli ascoltatori della notte la mia esperienza d’amore, se di amore si tratta.
- Siamo qui per questo – puntualizzò Luca.
- Non è facile, sono molto emozionato ma voglio sfogarmi e con voi lo posso fare.
- Infatti – Ti invito dunque a parlare di te, di quello che senti, di quello che provi – incalzò Luca.
- Sono arrabbiato, anzi peggio, vorrei riempirmi la bocca di parole succulente da scaricare come se fossero proiettili. Su di lui, su Stefano. Ci siamo conosciuti a marzo nel parco naturale vicino alla mia casa di campagna, dove trascorro il mio tempo libero prima di trasferirmi nella metropoli in cui vivo a causa di impegni lavorativi. Stefano ha dieci anni più di me. Un bell’uomo, alto, robusto, occhi neri, una voce profonda, capace di farmi vibrare l’anima quando sussurra al mio orecchio le sue frasi romantiche. Devi sapere Luca, che in quel periodo ero all’apice del successo. Lavoro nel campo artistico ma non posso dire altro su di me. Ho faticato tanto per raggiungere la mia posizione. Sacrifici, notti insonne per il terrore che quel treno passasse ed io altrove ad aspettare. Ma la costanza mi ha premiato. Conoscere Stefano è stata “la ciliegina sulla torta”. Uso questa espressione con immensa tenerezza perché spesso nei messaggi al telefonino inserivo questo “modo di dire”.
- Sapessi cosa dico alla mia ragazza a volte, altro che ciliegina sulla torta !!! – si inserì Luca
Una risata, di quelle che smorzano la tensione, di quelle che creano empatia.
Ridevo in quella macchina mentre fumavo la sigaretta.
Rideva Luca raccontando i vezzeggiativi a cui sottoponeva la sua donna
Rideva la voce anonima sentendosi accolta.
- Grazie Luca mi stai mettendo a mio agio – riprese l’anonimo.
- Riprendi pure – incitandolo.
- Stefano si è subito dimostrato attento alla mia vita. Come nessun altro. Al di la dell’affinità sessuale che del resto non sottovaluto, Stefano è una di quelle persone che ti lavorano i fianchi, con la quale è impossibile non parlare di se stessi. Senti Luca. Credo di essere chiuso, un bel repertorio di frasi circostanziali, un gergo anonimo, un sorriso stampato sulla faccia. Una chiusura atroce nei confronti della vita. Questa vita che mi ha reso duro. Io ho pagato tutto Luca. Ho pagato le mie scelte eccome se le ho pagate. Non sono sceso mai a patti con nessuno nemmeno a costo di mangiare…
- Come ti capisco. Devo lavorare di notte in una fascia di medio ascolto perché altrimenti mi avrebbero affiancato un conduttore più morbido. Di quelli politicamente corretti. Ho pagato cara anch’io la mia originalità, ma questo forse non è il senso della nostra vita ? Realizzare la nostra persona secondo quello che sentiamo ? Ti ricordi quel libro cult di filosofia in cui si parlava di alcuni uomini che vivono nella pelliccia morbida di un coniglio e di quegli altri che non si accontentavano di sopravvivere ma volevano capire realizzando ciò che erano ? Forse io, tu e qualche altro radioascoltatore siamo quest’ultimo tipo di persone, non credi ? – chiese Luca
- Sono d’accordo. Quello che mi sorprende è che ci sono delle persone che vorrebbero dirti come devi vivere. Prendi solo la questione dell’omosessualità ; tutti ne sanno una più del diavolo, tutti che vogliono dire la loro su come bisogna vivere la propria vita emotiva. Non c’è rispetto delle emozioni altrui. Per questo Luca io sono qui a parlare senza nome perché sono quelli come loro che me lo hanno tolto. Il problema storico delle minoranze - agguerrito l’anonimo.
- Se ti dovessi raccontare che razza di vita ha fatto mia nonna. Immigrata del sud. Peggio di una bestia. Con il fiato sul collo. Sempre con quegli occhi pronti a sentenziare sul come e sul perché… – riprese Luca.
- Luca è proprio questo il punto. Ci si lamenta della mancanza d’amore ma in definitiva basterebbe aprire gli occhi per capire che l’amore è a portata di mano. Per questo sono incazzato con Stefano. Mi ha ingannato. Ha fatto si ch’io mi aprissi con lui, che gli confidassi la mia essenza, nuda e vulnerabile, spaventata, perché tu sai che è così difficile togliere le maschere e così difficile, una volta che lo hai fatto, sentirti rifiutato, perché così non vai bene. Non volevo niente da Stefano, niente di più di quello che già mi stava dando. Io si che gli ho voluto bene per quello che è. Un uomo impegnato sentimentalmente, conteso da due persone e forse più. Ma non aveva importanza tutto questo. Non ero alla ricerca di amori complementari o di amori stampella che facciano per me quello che dovrei fare da solo. Ascoltavo solo le mie emozioni e le rispettavo. Non le ho provate per qualcosa di ideale ma per qualcosa di reale. Non mi sono invaghito di uno “Stefano” immaginato, ma di quello “Stefano” che i miei occhi hanno visto.
Interessante radio venerdì. Riaccesi un'altra sigaretta. Quei discorsi inquietanti sull’amore reale o ideale mi riportavano ai miei catastrofici rapporti sentimentali. Una sigaretta per farmi compagnia. Una boccata per riempire quel vuoto.
- L’amore si nutre di illusioni e di incertezze. Ognuno si misura con le parti più fragili di sé – commentò Luca
- Vero ! Non sai come sento empatia con le tue emozioni Luca. Stefano mi ha tradito, nel profondo. Voleva ch’io fossi diverso da quello che sono. Più dolce, meno dolce, più morbido nei suoi confronti, meno aggressivo, di quelli che non prendono la vita a morsi. Mi chiedeva di essere romantico, gentile, più disponibile e attento. Sapessi quante risate si sono fatte i miei amici quando ho confidato i contenuti delle sue rappresaglie. Ma come ? – ti chiede così tante energie ? A te che sei l’amante ?
- Ti consideravi l’amante di Stefano ? – chiese Luca
Strano a dirsi ma avrei voluto farla io quella domanda.
Ma che caspita vuol dire fare l’amante ? mi chiedevo portando quella sigaretta alla bocca.
- No. Credo nei sentimenti, non nella formalità dei legami. Per questo non pretendevo niente da lui se non gratuità del nostro comune sentire – riprese l’anonimo.
- Cosa rispondevi quando ti faceva queste richieste ? – incalzò Luca
- A volte mi spiegavo, mi faceva sentire a disagio, sapessi quante volte ha utilizzato le mie confidenze sul passato per dare delle interpretazioni analitiche ai miei comportamenti. A volte mi arrabbiavo e lo mandavo a quel paese. Me ne frego di come dovrei essere - mi ripetevo – vai bene così. Ieri sera sono crollato. Ho avuto un crollo nervoso. Dopo una giornata di lavoro pesante siamo riusciti a litigare attraverso gli sms. Mi desideri ? chiedeva
- E tu ? – incuriosito Luca
- “A volte. A volte quando ricordo il tuo viso. E’ strano ma quando ti incontro ti riconosco.” – rispose l’anonimo.
- Quale risposta ti ha dato ? – nuovamente Luca
- Ha scritto che sono una persona problematica, mi ha ferito con delle frasi poco carine. Non accetta il fatto che io non sono quello che lui si immagina che io sia. Per questo motivo gli ho chiesto di non chiamarmi più. Nonostante mi piaccia fare l’amore con lui, nonostante le mie lenzuola profumino della sua pelle, nonostante quei baci e quelle carezze scaldino il cuore. E poi quel meraviglioso sorriso. Non è facile Luca – confermò l’anonimo.
- Strano ma quando una persona nutre delle aspettative nei confronti di un altro essere umano è sempre pronto a scaricare sull’altro da se le proprie fragilità. Per questo tu sei problematico. Per la sua incapacità di vederti e accettarti per quello che sei. Senza aver bisogno “che tu sia” per essere felice. Se così fosse avrebbe anche il coraggio di starsene da solo e di troncare rapporti ormai alla deriva – suggerì Luca.
- Hai sintetizzato molto bene quello che volevo dire a voi amici di radio venerdì. Mi sento più sereno – affermò l’anonimo.
- Richiamerai Stefano per spiegargli i motivi per i quali hai voluto tagliare ? – chiese Luca
- Ho cancellato tutto. Messaggi, numero di telefono. Non so nemmeno dove rintracciarlo, non conosco nemmeno il suo cognome – rispose l’anonimo
- Ma non eri tu quello introverso e chiuso, ricordo male o ti ha definito poco disponibile nei suoi confronti ? – ironicamente commentò Luca.
L’ennesima risata. Pensavo alla mia vita, ai miei amori ed intanto ridevo.
Ridevo con Luca, ridevo con la voce anonima, ridevo con i miei compagni di viaggio.
L’anonimo riappese salutando tutti i radio ascoltatori. Lasciandoci con il peso di una domanda sempre in divenire – L’amore ideale o quello reale ?
Qualche giorno dopo Luca informò attraverso il microfono aperto di radio venerdì che Stefano si era fatto vivo. Era all’ascolto della trasmissione e si era riconosciuto.
Ma lui, l’anonimo, smise di ascoltare.
Lui, l’anonimo smise di ascoltarsi.
- Peccato ! – pensai.


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