Autore Tema: Domenico De Ferraro
Oggetto: CANTO D'UN PASTORE ERRANTE
Inserito il: 18/12/2005 17:08:34
Messaggio:

CANTO D’UN PASTORE ERRANTE

Le luci del natale s’accedono nel buio
palpitano all’unisono
Cangiano i pensieri sull’ali della fantasia
dolce ogni cosa diviene tra i sentieri
sui i monti di sughero con l’ali socchiuse
nella luce del tempo che fugge
Artigiani e angeli
La vita misera dei pastori erranti per l’Asia
Cala la notte con le sue stelle la gente ritorna
a casa a preparare immemorabili banchetti
per le strade illuminate lo spirito d’un nuovo natale
Alberi adorni da bianchi batuffoli di cotone
mantelli soffici che coprono
il corpo infreddolito d’una natura selvaggia
Visibili sull’olimpo gli dei intenti
a lavar i panni sporchi in famiglia
I carri dei buoi guidati dal villano ubriaco
Di queste eterne e immemorabili circonlocuzioni
ove il verbo cresce come una pianta assetata verso il cielo oscuro
dei tanti errori dei tanti pensieri regalati confezionati
comprati su allegre bancarelle
Questa vita nasce e prende forma dalle mani del suo artefice
Le luci in lontananza
La dolce nenia che accompagna la vita e la morte
il biondo bimbo tra le braccia della madre sua
Quanta tenerezza un tuffo nella coscienza ogni cosa
svanisce insieme a ricordi e grandi imprese
Nulla serve sono solo bolle di sapone la realtà crudele
distrugge i sogni e li trascina per strada invitando
il derelitto a bere un caffè .
Ogni cosa è permessa il cielo nascosto nella tasca
Un angelo per amico e si và incontro al proprio domani.
L’amore nato è luce e riscalda in tanti intorno ai dubbi
la memoria si consuma il tempo ignaro del male assopito in petto
Di questo andare di bettola in bettola alla ricerca d’uno spirito
di pace d’un incontro con un gentile viso
occhi che ti sanno dire la verità cercata .
Ed il mare tutto nel palmo di mano
I cherubini ed il suono delle zampogne stridule nell’aria fredda
della sera annunzia la lieta novella.
Nel pacco ornato con un bel fiocco c’è nascosto la nostra vita
i nostri sogni figli di giorni e di guerre mai spente .
Misero è il canto perduto tra la gente sale lento fino al cielo
tra le stelle riluce e rende santo il proprio sacrificio
Nel nome e nell’onore nella gioia e nella sventura
d’ogni altro colore l’amore ripaga con altro dolore.