Stampa Pagina | Chiudi Finestra

^^^La bambola umana^^^

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=13174
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Shirin
Oggetto: ^^^La bambola umana^^^
Inserito il: 22/12/2005 23:30:46
Messaggio:

LA BAMBOLA UMANA

Le aveva viste fin da bambina e le aveva sempre ammirate, invidiate e copiate.
Nel suo corpo grassoccio e buffo non sapeva vederci altro che grasso e banalità.
Di certo anche io ridevo vedendola attraversare il cortile della scuola con quei vestitini attillati, ma non ero che una sciocca ipocrita come lei.
Anche lei sapeva di star male vestita così, ma non poteva farne a meno ed io non potevo far a meno di ridere di fronte all’evidenza della sua sofferenza.
Così ci era stato insegnato e così applicavamo gli schemi dell’apparenza con l’assoluta sincronia del mondo.
Un giorno, stufa di sentirsi chiamare Moby Dick, prese una decisione tanto ovvia quanto saggia davanti allo specchio.
“Dimagrirò così tanto e sarò così bella che verrò guardata esattamente quanto vengo guardata adesso, ma stavolta mi chiameranno Claudia Shiffer e non Moby Dick.”
Riuscì a mantenerla fino in fondo la promessa.
Smaltì l’acqua in eccesso a forza di integratori e non le importò niente dei calcoli ai reni che le provocarono.
Fece qualunque tipo di attività fisica pur di perdere cinque chili in due settimane e non le importò niente neanche quando capì di essere bulimica.
Cambiò pettinatura, colore dei capelli, forma delle sopracciglia e cominciò a fumare.
Due mesi dopo era una bella ragazza magra che soffriva ugualmente dietro un aspetto quasi perfetto.
Un anno dopo si fece operare al naso perché era troppo pronunciato.
Così, noi figli del consumismo, ridevamo ugualmente di lei e la chiamavamo Claudia Skiffer perché non ci può essere pietà per i condannati a morte.
Per molto tempo non avemmo notizie di lei, finché non la vidi con i miei stessi occhi e capii che era lei.
Una notte, la povera (non ricordo il suo nome), ebbe una crisi profonda per cui cominciò a correre per la strada e frantumò la vetrina di un piccolo negozio di abbigliamento. Entrò nel negozio e pianse come una pazza sopra il manichino esposto in vetrina. So che le sue lacrime si fusero nella plastica del manichino ed i suoi piedi si fissarono sul piedistallo argentato.
Poi il corpo si immobilizzò in quella strana posizione per sempre.
Io la vidi, ma non in vetrina, stava nel ripostiglio di quel piccolo negozio in cui lavorai alcuni anni.
Anche nella bellezza la poverina era rimasta brutta, con quella smorfia di pianto sul volto.
Più volte la padrona del negozio mi disse che voleva disfarsene, ma la pietà era più forte dell’ingombro che quelle due bambole umane provocavano.
So che di tanto in tanto le scendeva una lacrima ed io andavo là ad asciugarle le guance.
Ogni tanto, però, salta fuori ancora oggi che qualcuno ha visto due bambole umane ballare per quella strada, di notte, nel silenzio.

Le aveva viste fin da bambina e le aveva sempre ammirate, invidiate e copiate… erano quelle bambole che sfoggiavano in vetrina nuove mode e quei fisici perfetti. Lei le guardava e le sembravano così reali da essere vere. Vere donne che di notte correvano per la strada cercando amore.

Shirin


Concerto di Sogni : https://www.concertodisogni.it/mpcom/

© 2001-2024 Concerto di Sogni - B.A. & R.M