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vacanze e saldi

Stampato da : Concerto di Sogni
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Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: marcello ravasio
Oggetto: vacanze e saldi
Inserito il: 12/07/2006 09:11:09
Messaggio:

vacanze e saldi
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Tutti gli anni, il verificarsi contemporaneo di questi due avvenimenti, provoca pericolose conseguenze al nostro matrimonio e, trattandosi di
evento ciclico, ne consegue che il nostro matrimonio e’ andato in crisi
solo 25 volte.
Gli anni passati il fenomeno non era cosi’ grave, ma da qualche anno a
questa parte, curiosamente la cifra necessaria per le vacanze, coincide
all’euro, con la cifra delle spese condominiali, tanto e’ vero che mi e’ sorto + volte il sospetto, che in questi anni, l’amministratrice del condominio, sia andata in vacanza con i miei soldi.
Detto fatto, essendo l’amministratore unico della mia famiglia e, non potendo come L'ex ministro Duevallate vendere moglie e figli per fare cassa, ho preso la decisione + pratica:
- little Andrea (15 anni , 1,85 h) in vacanza con gli zii
- big Alessandro (23 ani, 1,90h) in vacanza con Alessandra, con i soldi guadagnati al call center
- sweety Giusy, ospite da un amica in liguria, qua e la durante il mese di luglio
- old Marcio, in pigiama a casa, con il fresco rinnovo della linea broadband, che mi permettera’ di colloquiare con amici e conoscenti, e viaggiare dappertutto a eur 16,90 tutto compreso.

Ma non voglio strapparvi un sentimento di commiserazione, come diceva una vecchia canzone di Mina, “ ho tanto vissuto, tanto viaggiato e tanto amato...”, percio’ mi approprio di questa casa vuota, solo con i miei pensieri , musica e tanto autotraining.

Sono cominciate dunque le mie vacanze “programmate” dall’office e cioe’ dal 3.7 al 21.7 e subito il primo problema, siamo tutti presenti in casa, Alessandro sta finendo la tesi, Andrea entra ed esce come un tornado, e Giusy con un piano diabolico di accaparri-saldi-sole africano di contorno, in agguato.

Ed ecco la cronaca dei fatti a partire dalla fatidica domenica 2.7
******

Tutte le domeniche vado a prendere il papa’, che abita vicino a me, per portarlo a messa, nella simpatica chiesetta di San Bovio, di solito per le 11,30.
Ero un po in ritardo, e con il fiatone mi presento dall’ Aurelio e, essendo all’ultimo piano senza l’ascensore, appronto il montascale per portarlo al quarto piano, e raggiungere poi la macchina per andare in chiesa.
Per colpa del caldo e della fretta, mi dimentico di allacciare la cintrura di sicurezza e, come a Gardaland, iniziata la discesa, il papa’ ha cominciato a sollevarsi verso il basso e, solamente grazie alla sua prontezza di riflessi, si e’ aggrrappato alla balaustra e non siamo volati tutti e 3 (compreso il montascale), sul pianerottolo sottostante.
Caricatolo in macchina, parto sgommando verso la chiesetta e, stranamente vedo l’esterno gia’ pieno di macchine parcheggiate e, immediatamente capisco che ho sbagliato ancora una volta l’orario che, essendo estivo da adesso fino a fine agosto sara’ alle 11.
Rassicuro il papa’ e propongo di trasferirci al volo in una splendida chiesetta di Limito, barocca con dipinti bellissimi e freschissima, ma e’ chiusa.
Con il papa’ oramai ammutolito, propongo un invito a pranzo, naturalmente senza avvisare Giusy, e piombiamo in casa, trovandoli tutti e quanti in mutande.
Attimi di “leggera” tensione, ma poi con garbo Giusy sorride e dice:
un po’ in anticipo, ma accomodatevi prego!
Il pranzo sulla fresca terrazza, smussa tutte le tensioni precedenti e, finito di mangiare, riaccompagno il papa’, a piedi sotto il sole, a casa sua e, dopo una mezzoretta rientro a casa e, crollo sul letto.
Mentre vagheggio nell’oblio della siesta, Giusy mi viene a chiedere di accompagnarla a Milano , data l’apertura ufficiale dei saldi.
Io non posso testimoniare come ho risposto, ma usando la mimica, con gli occhi socchiusi ribaltati all’indietro, ho fatto un gesto come per dire “se proprio s’ha da fa’”, ed al suo sollecito ho alzato le palme delle mani, come per indicare, anche crocifisso, ti accompagno volentieri.
La mia resa, viene interpretata come un gentile rifiuto e, stizzita, sento che si allontana e sbattendo tira fuori tutto il “necessaire” per lo stiro e ammiro, e comincia a stirare.
Verso le 5 e mezza, finito l’effetto della siesta mediterranea, mi alzo ed affettuosamente mi avvicino e comunico:
cara, mi sento molto meglio, andiamo??
Il calore del ferro da stiro, a volo radente vicino ad obsoleti centri nevralgici, mi fa’ capire che non solo qualche cosa non va, ma qualche cosa nel nostro equilibiro si e’ rotto.
“Vado con l’autobus, visto che qui nessuno mi considera!”
Io ancora “scottato” dall’approccio precedente, non ho battuto ciglio e, cio’ e’ stato interpretato come un disinteresse, accentuando ancora di +
il distacco.
Sparisce quindi tutto il pomeriggio e, sperando di strapparle un sorriso, parto per l’auchan, deciso a rinnovarmi da solo il guardaroba, lasciandola strabiliata.
Arrivo al center e, subito mi sento perso, addocchio un paio di jeans rossici, e due camice, non guardo nememno la misura, e per finire una bella maglietta blu sportiva, non accorgendomi che dietro aveva una specie di pubblicita’ .
Spendo abbastanza e rientro a casa, fiero dei miei acquisti e, mostrandoli ad Alessandro, attendendo il responso, che non viene, perche’ e’ troppo occupato con la tesi, Andrea e’ gia’ partito per incontrarsi con la fidanzatina, ed eccomi rimasto solo come sempre con tutti i miei dubbi ed angosce.
Verso sera Giusy telefona dicendo che si ferma a milano con la sorella e, visto che nessuno la considera, torna dopo il film con l’autobus.
Obbietto che non e’ consigliabile una gita a quell’ora, e spero che la sorella riesca a farla ragionare.
Per fortuna cio’ avviene, e l’appuntamento e’ in piazza fontana alle 22, anche perche’ il film l’hanno perso, ed hanno fatto solamente un saldi.tour alla rinascente.
Mi presento dunque all’appuntamento, per riaprire le trattative e, mi vesto con i capi nuovi, sentendomi come richard ghiro nel film ufficiale e gentilman, ma effettivamente qualche cosa non quadra.
I jeans sono un po’ stretti, e la camicia abbondante, ballonzola sulle mie tette ed essendo ancora + stanco, la mia faccia assomiglia al sedere della statua di Vittorio Emanuele in piazza Duomo, ma questo io non lo posso naturalmente vedere.
Vado incontro sorridente a Giusy, convinto di rinconquistare il suo sorriso, che si trasforma invece in una smorfia di disgusto mentre dice:
ma come ti sei conciato, sembri il mago forester!
Il gelo, non solo del condizionatore, ci avvolge sino a che, dopo aver riaccompagnato la sorella , rientramo a casa.
Basta e’ finita, sento che la resa dei conti finale e’ giunta, e subito cominciano da entrambi, le solite scorrette bordate che coinvolgono tutto e tutti, compresa l’enciclopedia che ho comprato a rate senza dirlo e che , una volta raggiunta la portineria, e’ stata respinta a calci al mittente, costringendo il povero custode, a dimissioni anticipate per motivi di salute.


Stiamo per firmare le carte per l’avvocato, quando ho un idea brillante e
grido:

- Giusy tu mi adori?
attimo di silenzio
- Ssi!

- Anch’io ti adoro, lo vedi che la cosa e’ reciproca??

Il bacio che ne e’ seguito, ha sciolto tutti i malumori tristezze ed incomprensioni accumulati ed una notte di dolce passione, ci ha ritrovati il mattino dopo, uniti + prima, pronti per i prossimi saldi e le prossime vacanze.

MARCELLO



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