Medito...E mi scopro "quella strana"
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Momo
Oggetto:
Medito...E mi scopro "quella strana" So che voglio scrivere, ma non so cosa. [size=4]
Inserito il:
13/10/2006 21:36:43
Messaggio:
Anzi, lo so però l'ho solo pensato senza provare a formulare frasi di senso compiuto...E' un flusso di pensieri inarrestabile quello che mi scorre dentro.
Penso che forse sono saltata fuori da Piccolo Mondo Antico: le mie idee non coincidono mai con quelle dei 17enni di oggi...
Come lo definireste?
Anticonformismo?
No. Non lo è. Non dipende da me.
Non so come, ma in un modo o nell'altro mi trovo a contestare, criticare, odiare atteggiamenti e situazioni ormai diventati consuetudine.
La lista delle cose che non sopporto si allunga man mano che passano gli anni.
Potrei cominciare a redigerla ora. Ma ve la risparmio.
L'ingiustizia che vedo quotidianamente attorno a me aumenta giorno dopo giorno.
Ma io mi chiedo: se io non sono così per volontà mia, allora chi ha deciso per me? E' la mia mentalità, la mia educazione. Suppongo sia quella che i miei genitori hanno voluto per me.
Allora so che è quella giusta.
Ma il problema è il fatto che c'è incompatibilità con i miei coetanei.
E questo disagio l'ho sempre avvertito, fin da piccola. Non è complesso, paranoia o altro di poco rilevante.
E' l'ormai accettata consapevolezza della mia diversità coesistente alla mia persona.
Una diversità che prescinde dalla soggettività del carattere di ciascuno.
E' ancora più intima, nascosta, impressa dentro di me come il DNA di una cellula.
Parlo di sensibilità, capacità di guardare nell'anima attraverso gli occhi e, con essi, catturare uno sguardo, senza malizia, con pura bambinesca bontà; parlo di capacità di sentirmi offesa per qualsiasi vittima di ingiustizia, violenza o prepotenza, parlo di saper accogliere la diversità, parlo di saper applicare la pace...
piccola Momo
Replies:
Topic author: Luigi Mannori
Replied on: 23/10/2006 17:44:20
Messaggio:
Ciao "piccola Momo". Ti posso raccontare una storia?
Conosco una persona che mi ha sottoposto un panorama di quesiti, pari al tuo. Non aveva mai apprezzato quanto il mondo attorno gli presentava sotto forma di mode ed abitudini. Aveva individuato nel pensiero della sua famiglia, un credo concreto di cui aveva accettato ogni dogma con la massima fiducia e la totale disponibilità. Anche lui era pervaso da un desiderio di esprimere il proprio pensiero ed ha trovato soddisfazione indirizzando la propria vita nel mondo dell'Arte.
Nel tempo, pur conservando l'essenza dei suoi modelli e dei suoi ideali, ha avvertito un senso di incompiuto che lo ha costretto a profonde riflessioni e rigorose autoanalisi ed ha scoperto che gli era stata negata l'infanzia, probabilmente per eccesso d'amore, inconsapevolmente distorto, ma amore.
L'avanzata maturità gli ha insegnato quanto erano importanti le parole comunione, condivisione, confronto, e quanto ha perduto difendendo ad oltranza la sua diversità, sfogata troppo spesso nell'isolamento.
Detto questo, anch'io voto per la difesa di un proprio ideale da sostenere, ma ritengo che calzare anche il cappotto degli altri senza pregiudizi, ci possa aiutare a crescere ed ampliare i nostri orizzonti per meglio gustare le meraviglie del nostro mondo, che ci sono, ma sono sempre nascoste nelle sfumature che si possono scoprire solo se si riconosce il "ciottolame".
Scivi Momo! Scrivi e confrontati, perché hai sicuramente molto da dire, sostieni il tuo pensiero ma non "ghettizzarlo", perché lo costringeresti a sopravvivere.
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